22/12/2006, 00.00
INDIA
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Dalai Lama: “I dalit indiani, uniti, combattano il sistema delle caste”

di Prakash Dubey
Nel corso del Consiglio mondiale dei leader buddisti, il “re-dio” dei tibetani ha invitato le sette indiane a cancellare ogni forma di discriminazione sociale e riunirsi in un’unica denominazione.
Sarnath (AsiaNews) – Il Dalai Lama ha invitato i fuori casta indiani di religione buddista a “trascendere per poi combattere” i vizi del sistema delle caste ancora in vigore in tutta l’Unione. Allo stesso tempo, si è espresso contro “le differenze che dividono le varie sette buddiste indiane, che nascono proprio dal sistema delle caste” ed ha chiesto “un confronto sincero che porti ad una riunificazione sotto un’unica denominazione”.
 
Il “re-dio” dei tibetani ha parlato nel corso della riunione del Consiglio mondiale dei leader buddisti, organizzato il 18 dicembre scorso a Sarnath, “città-santuario” dello Stato settentrionale dell’Uttar Pradesh. La città è venerata perché ritenuta il luogo dove il Buddha pronunciò il primo discorso dopo l’illuminazione.
 
Nel corso del suo intervento, il Dalai Lama ha ricordato che “sin dai primi anni ’60, quando arrivai qui in esilio dalla mia terra, ho cercato di unire e rendere solidali tutti i buddisti indiani: ora guardo ai miei sforzi e mi sento desolato per come il sistema delle caste sociali li renda ancora tenacemente lontani”. Nel Paese, infatti, permangono differenze e scontri – a volte anche violenti – fra gli aderenti al buddismo di caste diverse. I fedeli “dovrebbero seguire l’esempio di Ambedkar, padre della Patria, quando ha rinunciato all’induismo e si è convertito al buddismo. Lo ha fatto perché le caste rovinano la società: ora non possiamo permettere che la nostra religione divenga terreno fertile per nuove divisioni”.
 
In conclusione, il leader religioso ha poi voluto sottolineare che “la religione, la vera base del benessere dell’umanità intera, viene ancora usata come pretesto per scatenare conflitti in tutto il mondo. Questo deve cessare, perchè ogni religione insegna la pace e chi la usa per la guerra sbaglia e lo fa in mala fede”.
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