27/10/2016, 16.02
SINGAPORE – ASIA
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Dallo Sri Lanka al Myanmar, i cattolici singaporiani evangelizzano l’Asia

Il gruppo Charis (Caritas Humanitarian Aid and Relief Initiatives, Singapore) organizza ogni anno attività missionarie in tutto il continente. L’opera di Kok Xuan Er a Colombo. Le ragazze birmane educate da suor Angela.

Singapore (AsiaNews/CatholicNews) – Sono grato “dell’opportunità che ho avuto di servire il prossimo, di vivere la Parola di Dio e di compiere un percorso con gli abitanti dello Sri Lanka”. Kok Xuan Er è un giovane volontario di Charis (Caritas Humanitarian Aid and Relief Initiatives, Singapore), gruppo fondato nel 2010, che coordina l’attività dell’arcidiocesi della città-Stato nella risposta ai disastri naturali. Ogni anno l’organizzazione promuove attività missionarie in tutta l’Asia e decine di laici e religiosi decidono di partire per periodi più o meno lunghi.

Kok Xuan Er è andato in Sri Lanka quest’anno, dove ha contribuito alla costruzione di un sistema di filtraggio con bio-sabbia nella zona di Hambantota, grazie al quale gli abitanti locali hanno potuto depurare l’acqua. Inoltre, il gruppo di volontari con cui lavorava il giovane si è impegnato a migliorare le condizioni igieniche di alcuni villaggi costruendo dei bagni. “Sono un catecumeno – racconta Kok – e per me vivere la missione significa mettere in pratica gli insegnamenti sociali della Chiesa”.

Kok Xuan Er ricorda il punto di svolta della sua esperienza: “Stavo lavorando fianco a fianco con i locali, e tutti noi volontari indossavamo i guanti. Senza volerlo mi sono accorto che questo creava un ostacolo fra noi e loro, perché ci faceva sembrare privilegiati e distanti. Da quando mi sono tolto i guanti il rapporto con gli abitanti è decollato: è una testimonianza che la grazie di Dio supera i linguaggi, le culture e le differenze socio-economiche”.

La missione di Angela Ng, suora canossiana affiliata al Charis, procede da vari anni in Myanmar: “Sono andata nel nord del Paese per la prima volta fra il 2002 e il 2008 – racconta – insieme alle suore, e lì ho iniziato ad educare le giovani donne, insegnando loro a prendersi cura degli orfani che vivevano negli ostelli gestiti dalla Chiesa”.

Nel 2008, continua, “abbiamo fondato il ‘Centro di educazione e formazione’ grazie al Charis, che ha cofinanziato la sede di Thanlyin. All’inizio la casa ospitava 11 bambini, mentre ora abbiamo formato 185 giovani donne che gestiscono 38 ostelli in 11 diocesi del Myanmar. Esse si prendono cura di 1460 bambini e ragazzi”.

L’opera di suor Angela è diretta alla formazione degli educatori: “Li aiutiamo a comprendere che hanno un ruolo importante da giocare, in special modo nei nostri ostelli nel nord del Paese dove i bambini e i ragazzi sono vittime del traffico umano e del consumo di droga”. Il lavoro che facciamo in Myanmar, conclude la religiosa, “mi ricorda di quando le prime suore italiane vennero a Singapore. Avevano pochi mezzi e strutture, il cibo e la cultura erano diversi dai loro, ma era l’amore per Gesù a motivarle. Lo stesso vale per noi qua”.  

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