29/07/2006, 00.00
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Delhi, lettera a Singh: "I musulmani non sono terroristi, rispettate la comunità"

Un gruppo composto da 19 parlamentari di fede islamica scrive al presidente dell'Unione chiedendo un trattamento corretto per i musulmani indiani, che dopo le bombe di Mumbai sono divenuti bersaglio d'odio per la popolazione e per la polizia.

Delhi (AsiaNews) – La comunità musulmana dell'India "è composta da cittadini pacifici, che predicano la pace e la non violenza" e l'atteggiamento a loro contrario che sta prendendo piede nel Paese dopo le bombe alle ferrovie di Mumbai "deve essere fermato, per il bene comune". E' questo il senso della lettera aperta inviata al presidente dell'Unione indiana Manmohan Singh da 19 parlamentari indiani di fede musulmana.

"I musulmani di tutto il Paese – scrivono i deputati – hanno condannato con forza l'atto barbaro che l'11 luglio ha colpito Mumbai, che va contro gli insegnamenti stessi dell'Islam. Sfortunatamente, subito dopo questo dramma la polizia, i ministri, i media ed i politici non solo del Maharashtra ma di molti altri Stati dell'Unione gli ha dato un colore religioso e l'ha chiamato terrorismo islamico".

"In questo modo – spiegano – vanno contro l'intera comunità, i cui membri vengono definiti 'collaboratori del male' o 'elementi anti-nazionali'. Subito dopo le esplosioni, infatti, le squadre anti-terrorismo e la polizia comune di Mumbai hanno iniziato dei veri e propri raid nella città a caccia di fedeli dell'Islam".

"Gli agenti – denunciano – hanno arbitrariamente fermato e trascinato via innumerevoli musulmani, fatti sedere nelle prigioni come criminali, le cui foto sono finite sui giornali. Azioni come queste creano sospetto, tensione e disarmonia fra le comunità, oltre a rappresentare una violazione dei diritti umani di centinaia di cittadini".

"In questo scenario – concludono – vi invitiamo a prendere nota di quanto avviene e di dare ordine affinché si scoprano i veri colpevoli, tenendo presente però cosa è successo lo scorso aprile, quando due estremisti indù sono morti a Nanded, nel Maharashtra stesso, mentre cercavano di innescare una bomba all'Ufficio centrale di polizia. Ve lo chiediamo nell'interesse della giustizia".

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