06/04/2017, 12.05
INDIA
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Delhi, sacerdoti e suore avvocati: La maternità surrogata deve essere abolita

La proposta di legge del 2016 è un attacco diretto ai valori sacri del matrimonio, della famiglia, della donna e del bambino. La madre diventa un semplice corriere. La surrogazione di maternità è come un noleggio e acquisto di beni. Il grembo materno e la capacità riproduttiva sono merci in un mercato. La questione della genitorialità multipla.

New Delhi (AsiaNews) – La proposta di legge sulla maternità surrogata “è un attacco diretto ai valori sacri dell’istituzione matrimoniale, della famiglia, della dignità della donna e dei diritti naturali del bambino”. Lo afferma p. Jaison Vadassery, segretario dell’Ufficio per il lavoro della Conferenza episcopale indiana (Cbci), presentando la dichiarazione del forum dei sacerdoti e suore avvocati di Delhi. Egli sostiene che la surrogazione di maternità “è solo una sorta di noleggio e acquisto, per quanto la legge potrebbe proibire allo stesso modo la commercializzazione”. La bozza legislativa invece, sottolineano gli avvocati cattolici, “è strutturata in modo da non affrontare i problemi attuali, e potrebbe fare più male che bene, portando allo sfruttamento delle donne”.

Lo scorso anno il governo indiano ha presentato un disegno di legge che regola la pratica dell’utero in affitto, di cui l’India è diventata negli anni la capitale mondiale. Secondo la nuova normativa, non sarà più possibile sfruttare il corpo della donna per fini commerciali. Inoltre solo le coppie sterili indiane potranno ricorrere alla surrogazione di maternità e la gravidanza sarà portata a termine da una parente stretta dei coniugi. Nonostante le apparenti strette maglie della legge, gli avvocati ritengono che sia molto facile manipolare le procedure. Di seguito la dichiarazione dei membri del forum, dal titolo “Sacerdoti e suore avvocati chiedono che la maternità surrogata sia proibita in India” (traduzione a cura di AsiaNews).

Il forum dei sacerdoti e suore avvocati di Delhi considera la proposta di legge del 2016 per regolare la maternità surrogata come un attacco diretto ai valori sacri dell’istituzione matrimoniale, alla famiglia, alla dignità della donna e ai diritti naturali del bambino. La surrogazione di maternità è solo una sorta di noleggio e acquisto, per quanto la legge potrebbe proibire allo stesso modo la commercializzazione.

La bozza legislativa è strutturata in modo da non affrontare i problemi attuali, e potrebbe fare più male che bene, portando allo sfruttamento delle donne. Qui il grembo materno e il dono della capacità riproduttiva, insieme ai diritti ultimi del bambino, sono trattati come merci in un mercato. Il diritto di un bambino in grembo di essere attaccato alla donna, [da lei] portato e nutrito per nove mesi, è trattato al pari dell’allevamento di una mucca finalizzato ad ottenere una maggiore qualità o quantità.

La maternità diventa davvero insignificante e la madre è come un corriere. La legge ignora la dimensione psicologica ed etica. La surrogazione di maternità non solo promuove una genitorialità multipla, che è contro l’integrità dell’essere umano, ma essa riduce anche la libertà del diritto naturale di un bambino di essere legato alla sua madre biologica/naturale. Si tratta di una dicotomia del dovere divino e della scienza.

Il disegno di legge non dice nulla a proposito della possibilità del bambino di selezionare la surrogata che sarà sua madre. La legge promette un bando completo della surrogazione commerciale e uno stretto monitoraggio da parte delle autorità competenti. Questo però genera il timore di alte possibilità di manipolazione delle procedure, come nel caso del Medical Termination of Pregnancy Bill e delle sue modifiche. Si può facilmente capire come l’idea della surrogazione tra parenti possa aggiungere pressione alle donne nel procreare figli per le coppie infertili della famiglia e così di nuovo il patriarcato vince la gara.

Non esiste più l’indivisibile istinto di una madre di dare alla luce e allevare un figlio. Con il progresso della scienza riproduttiva e la mentalità imprenditoriale di alcuni, ora colei che porta il seme è un semplice contenitore, un vivaio da far germogliare, e l’alberello è subito trasportato in qualche altro terreno dove possa crescere. Il disegno di legge è sul punto di sostenere l’arrogante e il prepotente a discapito delle donne. Il processo e la procedura della maternità surrogata rappresentano un rischio completo per la salute della donna e la garanzia di un’assicurazione sanitaria per il periodo della gravidanza e l’ambiguità [della norma] in caso di fallimento sono, ancora una volta, aspetti che sottolineano il perché è giustificata una completa proibizione della maternità surrogata.

(Ha collaborato Santosh Digal)

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