20/06/2020, 09.52
INDIA
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Delhi, ‘i guerrieri del Covid’, gli infermieri, sfiniti dal servizio e a rischio depressione

di Biju Veticad

A causa dell’emigrazione, in India il personale sanitario non è sufficiente. Almeno 700mila infermieri e infermiere indiani lavorano all’estero. Lunghi orari senza pause di riposo e mancanza di sicurezza. In Maharashtra e a Delhi il personale cura i malati di Covid-19 senza mascherine protettive. In questi mesi sono morti da coronavirus 30 dottori e sei infermieri.

New Delhi (AsiaNews) – Li hanno chiamati i “guerrieri del Covid”, gli “angeli della misericordia” e sono gli eroi di questo nostro tempo. Sono gli infermieri e le infermiere che, assieme a dottori e ad altro personale paramedico, non hanno risparmiato la loro vita passando in mezzo a tanti rischi. Il loro numero in India non è alto: molti di loro sono emigrati in molti Paesi, dal Canada all’Australia. Secondo statistiche del 2018, almeno 700mila infermieri e infermiere indiani lavorano all’estero.

Pur nella scarsità di personale medico, l’emergenza da coronavirus ha spinto il governo indiano a inviare medici negli Emirati (foto 2) e unità sanitarie nelle Maldive, Mauritius, Madagascar, Comore e Seychelles. Infermieri da diverse parti dell’India sono stati inviati in luoghi molto popolosi come Mumbai, su richiesta del governo del Maharashtra.

Ora però stanno emergendo difficoltà e lamentele perché il personale sanitario soffre per troppo lavoro. Soprattutto nei reparti di cura del Covid-19, i turni sono massacranti, senza riposo e senza riguardi alla sicurezza. Se ne è fatta carico l’associazione degli infermieri in India (Una, United Nurses Association). Il sig. Jasminsha, presidente dell’Una, conferma ad AsiaNews che in troppi ospedali si curano i malati senza le dovute protezioni. In Maharashtra e a Delhi si avvicinano i malati di Covid senza nemmeno le mascherine chirurgiche.

Due giorni fa la Corte suprema ha accolto il reclamo dell’associazione infermieri e ha chiesto spiegazioni al governo centrale. Va ricordato che il 22 marzo, prima di dichiarare il lockdown, il premier Narendra Modi ha invitato tutti gli indiani a esprimere la loro gratitudine verso il personale sanitario applaudendo con le mani, suonando campanelli, battendo piatti e padelle. Ma dopo tre mesi di lavoro pesante e straordinario, il personale sente il bisogno di uno stile di lavoro più tranquillo. In molti casi, più che la stanchezza fisica, gli infermieri soffrono di depressione causata dalle difficoltà estreme che si trovano a fronteggiare al lavoro.

Vi è una lista di dottori e infermieri morti a causa del Covid-19. Alla fine di maggio i morti erano 30 dottori e sei infermieri. Ad oggi in India vi sono 395mila casi positivi al coronavirus e quasi 13mila morti.

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