17/11/2020, 12.33
BANGLADESH - ISLAM
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Dhaka, estremisti islamici contro Shakib, star del cricket, per un simbolo indù

di Sumon Corraya

Shakib al-Hasan, a Calcutta, avrebbe partecipato a un programma nei pressi di un puja mandap (tempio rituale indù). In risposta un giovane pubblica un video sui social in cui minaccia di uccidere e fare a pezzi il campione. Nel timore di attacchi, lo sportivo parla di malinteso e chiede scusa. Opinione pubblica divisa, per i critici in questo modo si cede il passo ai fondamentalisti.

Dhaka (AsiaNews) - Non si placa la polemica divampata attorno al popolare campione di cricket Shakib al-Hasan, finito al centro della controversia per aver partecipato, lui musulmano del Bangladesh, a una cerimonia induista a Calcutta, in India, il 12 novembre scorso. Al centro della contesa vi è l'accusa per il popolare sportivo di aver inaugurato il “puja mandap”, con offerte e preghiere  davanti a una sorta di altare. 

La mattina del giorno successivo, in una diretta su Facebook un estremista musulmano identificato con il nome di Mohsin Talukdar, originario di Sylhet, ha minacciato Shakib promettendo di tagliargli la gola e di smembrarne il corpo a pezzi (foto 2). Egli ha offeso a più riprese il campione di cricket, sport popolare in Bangladesh e in gran parte dell’Asia meridionale, perché avrebbe offeso l’islam e i fedeli musulmani. 

La vicenda ha subito registrato pesanti ripercussioni, con l’opinione pubblica divisa fra garantisti e colpevolisti. A testimonianza del clima di tensione, in un paio di giorni ore la pagina social ufficiale di Shakib ha perso quasi un milione di follower, con un crollo repentino dopo che i principali media del Paese hanno diffuso le immagini della “inaugurazione” del puja mandap. 

Nel tentativo di placare gli animi, a distanza di qualche ora il radicale islamico Moshin è intervenuto con una nuova diretta social in cui si scusava per essere stato così “offensivo” ed esortava il campione di cricket a scusarsi per aver “offeso i musulmani”. Il secondo video non è però bastato a evitargli il carcere, perché questa mattina una squadra della polizia ha fatto irruzione nella sua abitazione e lo ha arrestato per le minacce di morte lanciate nella prima diretta.  

Nel frattempo Shakib è intervenuto nella vicenda, rivolgendosi ai suoi fans e ai concittadini giurando di non aver partecipato ad alcuna inaugurazione di un puja mandan, invocando al contempo “perdono” per quanto avvenuto. “Guardando solo una foto - sottolinea lo sportivo - non è possibile comprendere il contesto e la vicenda nella sua interezza. Tuttavia, se qualcuno si è sentito offeso per il fatto che ci sono andato, io vi chiedo perdono”. In realtà, conclude, egli era presente alla cerimonia solo come invitato, in un momento in cui gli indiani celebrano la festa del Deepavali. Per scusarsi, il campione ricorda che egli ha giocato nella squadra dei Kolkata Knight Riders ed è conosciuto nella metropoli bengalese. Nell'accendere una lanterna per il Deepavali, egli ha spiegato, ha solo compiuto un gesto di ospitalità, dato che alcune persone glielo chiedevano.

Scuse pretestuose, secondo alcuni, mentre per altri sono la dimostrazione di una vera e propria resa di fronte alla frangia estremista, che continua a usare la religione (islamica) per minacciare e attaccare. Ad AsiaNews un cittadino che chiede di non rivelare il vero nome e si fa chiamare Nirmol Palma, sottolinea che “Shakib è un adulto e ha partecipato a un programma promosso da persone di fede indù, al quale i radicali islamici hanno risposto in modo negativo”. E lui, per cercare si fuggire a una reazione violenta, ha rivendicato il fatto di essere “un musulmano praticante” chiedendo scusa “per aver fatto un qualcosa di sbagliato”.

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