31/05/2010, 00.00
BANGLADESH
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Dhaka, oscurato Facebook, dopo il diktat dei partiti islamici

di William Gomes
Manifestazione di piazza per protesta contro i siti web Facebook e You Tube, accusati di blasfemia contro il profeta Maometto. Il governo oscura Facebook, dopo che i partiti islamici avevano minacciato dure proteste di piazza.

Dhaka (AsiaNews) – Il governo bangladeshi accoglie le richieste dei partiti islamici e oscura Facebook. Venerdì 28 maggio oltre 1000 persone sono scese in piazza dopo la preghiera Jumma, chiamate dai partiti politici islamici a protestare e chiedere l’oscuramento del sito sociale internet Facebook e di YouTube, accusati di blasfemia.

La decisione è stata presa per l’offesa recata alla”maggioranza islamica della Nazione”, come ha dichiarato Mahmud Delwar, presidente provvisorio della Commissione per la Regolarizzazione delle telecomunicazioni. Ha però precisato che “il sito sarà riaperto quando saranno tolte tutte le immagini odiose” ritenute offensive o blasfeme.

La decisione ha seguito le proteste di piazza del 28 maggio, quanto i dimostranti hanno ripetuto che il Bangladesh è il 2° maggior Paese islamico mondiale e hanno chiesto con decisione al governo anche di portare il problema avanti al parlamento nella prima sessione.

Facebook è accusato di blasfemia a causa dell’invito da parte di alcuni suoi utenti di fare una Giornata in cui "ognuno disegna Maometto”, mettendo ognuno sulla propria pagina una raffigurazione del Profeta. Ma l’islam considera blasfemia la raffigurazione di Maometto.

L’Islamic Andolon (Ia), gruppo politico islamico che ha organizzato la protesta, parla di una volontà di cattolici ed ebrei di diffamare il profeta dell’Islam, attraverso una gara di disegno.

Il professor AT M Haymayat Uddin, leader dell’Ia, ha minacciato che se il governo non oscurava questi siti internet, tutti scenderanno in piazza e lo costringeranno a farlo.

Ora i dimostranti affermano che in Pakistan i siti blasfemi sono stati oscurati. In realtà, dopo alcuni giorni di blocco, Islamabad ha riattivato i siti web previa espunzione del materiale ritenuto blasfemo.

La situazione è tesa, al punto che politici di sinistra si sentono in dovere di rassicurare AsiaNews che non c’è volontà di distruggere proprietà cristiane. La polizia è comunque in stato di massima allerta.

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