17/01/2007, 00.00
INDIA - WSF
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Difesa dei tribali, la “molla” che spinge a Nairobi la Chiesa indiana

di Nirmala Carvalho
In un’intervista ad AsiaNews il Segretario esecutivo di Giustizia e pace spiega il contributo dei cattolici indiani all’imminente Forum sociale mondiale in Kenya: l’impegno contro ogni discriminazione, ma soprattutto “per far conoscere al mondo la piaga degli espropri di terra nelle zone tribali”. Ogni anno 2 milioni di persone diventano senza terra.

Mumbai (AsiaNews) – Con lo scopo di focalizzare l’attenzione della comunità internazionale sui problemi dell’emarginazione sociale nel Paese delle caste, la Commissione giustizia, pace e sviluppo della Conferenza episcopale indiana (Ncjpd) parteciperà a giorni al World Social Forum (Wsf) di Nairobi dal 20 al 25 gennaio prossimi. In un’intervista rilasciata ad AsiaNews prima della partenza per l’Africa, p. Nithiya Sagayam, segretario esecutivo della Ncjpd, anticipa il contributo della Chiesa indiana al Forum keniota, dove mira a sottolineare l’urgente emergenza delle espropriazioni di terre ai tribali, fenomeno ormai “endemico” in India. Subito dopo Nairobi p. Sagayam partirà alla volta di Sampran, vicino Bangkok, dove dal 25 al 27 gennaio si terrà una conferenza continentale sulla Dottrina sociale della Chiesa, quale strumento per affrontare le attuali sfide dei popoli asiatici.  

Padre, quali tematiche affronterà la Ncjpd a Nairobi? Sottolineare la vulnerabilità delle nostre comunità tribali è quello che ci ha spinto in Africa quest’anno. I tribali hanno un diritto naturale sulle proprie risorse, necessarie a dare loro sostentamento. La principale delle risorse naturali è la terra; ma esiste un problema vasto e complesso a riguardo.  

Può spiegarci di cosa si tratta? La vendita su vasta scala di terre con enormi risorse naturali riguarda soprattutto le zone abitate dai tribali. Purtroppo i vari governi locali, responsabili di questo commercio, vendono a prezzi molto bassi e questa gente si trova ad essere povera pur possedendo molto.  

In che misura il fenomeno colpisce il Paese? Come parte del diritto allo sviluppo, le terre in aree abitate da categorie come i tribali sono preservate per favorire il loro potenziamento socioeconomico. Nonostante ciò, il fenomeno degli espropri continua e in certe zone al momento è endemico. Le statistiche rivelano che ogni anno il numero di senza terra cresce di 2 milioni. In Madhya Preadesh, Stato con un’alta concentrazione di tribali, il 10 per cento di tutti i contadini è senza terra, mentre più di un terzo dei rimanenti ne possiede meno di un ettaro. Lo stesso succede in Orissa, Bihar, Jharkhand e Chattisgarh.  

Cosa intendete fare? Visto che il governo indiano non garantisce ai tribali i loro diritti, vogliamo presentare la questione sulla base di una Piattaforma internazionale. Corporazioni e multinazionali stanno comprando terre ricche di risorse; qui intraprendono opere di sfruttamento del sottosuolo, installano miniere e trasferiscono i tribali altrove. La situazione è tragica.  

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