23/12/2006, 00.00
UZBEKISTAN
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Diffamazioni contro i cristiani e incursioni della polizia

La tv di Stato attacca gruppi protestanti. Le chiese battiste lamentano ulteriori azioni contro i fedeli che pregano in casa. Intanto il governo dice che la libertà religiosa è rispettata e insiste con l’Unione europea per alleggerire le sanzioni imposte.
Tashkent (AsiaNews/Forum18) – La tv statale uzbeka calunnia le minoranze cristiane e provoca nei cittadini il disprezzo. Intanto il governo “costruisce” un sondaggio sulla libertà religiosa per dire al mondo che il Paese è tollerante verso tutte le religioni. Lo denuncia l’agenzia Forum 18.
La tv statale uzbeka ha trasmesso in prima serata il 30 novembre-1 dicembre un servizio intitolato “Ipocriti” che attacca le chiese protestanti e le accusa di plagiare le persone e di usare stupefacenti.
“Con il pretesto di dare aiuto finanziario ai bisognosi – si dice nel programma – [questi gruppi] instillano le loro idee nella mente delle persone”. “Trasformano le persone in zombie”. Nel programma sono citati e attaccati molti gruppi religiosi. La Chiesa pentecostale Full Gospel, che è riconosciuta dal governo, è accusata di agire “in modo illegale”.
Begzot Kadyrov, specialista del Comitato statale per gli affari religiosi, interviene per criticare l’attività missionaria. “Abbandonare la religione dei nostri padri – dice – non solo è un errore, ma causa una difficile situazione tra fratelli e sorelle e tra genitori e figli”. Chi si converte al cristianesimo “è un giovane perduto per la famiglia, i conoscenti e la società”. Cristiani locali hanno riferito a Forum 18 che dopo il servizio, molto seguito dalla popolazione, sono assai peggiorati i rapporti con la gente.
Il programma contrasta con lo sforzo del governo uzbeko di accreditarsi come Paese tollerante e rispettoso della libertà religiosa. Il 13 dicembre il governo ha reso noti i risultati di un sondaggio sulla libertà religiosa condotto dal centro Ijtimoiy Fikr (Opinione sociale), nel quale solo il 3,9% degli intervistati avrebbe lamentato restrizioni. I risultati sono stati inviati sui siti web di molte ambasciate, specie di Paesi come la Germania - prossimo presidente Ue - che dovrà decidere se togliere a Tashkent le sanzioni dell’Unione europea.
A novembre il Dipartimento di Stato Usa lo ha inserito tra i “Paesi di speciale preoccupazione” per le violazioni della libertà di religione. A novembre l’Ue ha confermato le sanzioni disposte contro il governo uzbeko dopo il massacro di Andijan del maggio 2005, ma Stati come la Germania chiedono che siano “alleggerite”. La scorsa settimana funzionari Ue sono venuti nel Paese anche per discutere la situazione dei diritti umani.
Secondo fonti di Forum 18, questo centro studi non è indipendente e i “risultati” dell’indagine sono stati “fabbricati” a fini di propaganda. Comunque non sono stati rivelati il numero degli intervistati e i criteri per stimarne la rappresentatività. Lo studio dice che in 15 anni il 22% dei musulmani del Paese hanno potuto fare il pellegrinaggio dell’Hajj: ma Forum 18 contesta che negli ultimi anni il governo lo ha consentito ad appena 4mila pellegrini ogni anno.
Intanto nelle ultime settimane sono state chiuse altre chiese protestanti e sono state elevate pesanti multe contro i fedeli. Il 7 dicembre il Consiglio delle chiese battiste (che rifiuta la registrazione pretesa dal governo per ogni gruppo religioso) ha denunciato che “numerosi servizi religiosi sono stati interrotti”, “i fedeli portati con la forza presso le stazioni di polizia” e in seguito condannati a multe, anche chi “si è incontrato per pregare in case private”. (PB)
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