06/04/2021, 13.10
VIETNAM
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Diocesi di Kontum: battezzati 60 nuovi cattolici

di Peter Tran

Nella notte di Pasqua, in una missione dei redentoristi a Anphongso, un gruppo di uomini e donne di etnia Jarai sono diventati cristiani. Un segno di speranza in una regione agricola colpita in modo grave dalla crisi sanitaria globale.

Kontum (AsiaNews) – La notte di Pasqua 60 fratelli e sorelle del popolo Jarai hanno ricevuto il sacramento del battesimo. La celebrazione è avvenuta nella sotto-parrocchia di Anphongso (diocesi di Kontum). La missione si trova nella municipalità di Iarsai, parte del distretto di Krongpa nella provincia di Gia Lai. Il piccolo centro conta 6.175 abitanti: l'80% appartiene a gruppi etnici tribali e la maggior parte vive di agricoltura e allevamento del bestiame.

“A presiedere il rito - racconta il redentorista padre Jos. Hữu Hoan - è stato p. Vincent Bùi Thanh Quang, responsabile della sotto-parrocchia di Anphongso. Questi fratelli e sorelle hanno frequentato per molto tempo il catechismo e partecipato alle attività pastorali della comunità. Ora nel giorno della Resurrezione di Gesù sono diventati figli di Dio”.

Il battesimo è un segno di speranza in una situazione particolarmente difficile. Questa zona del Vietnam ha vissuto un nuovo lockdown dal 14 febbraio al 9 marzo a causa della pandemia da Covid-19. Per questo la produzione agricola e la situazione economica delle famiglie è stata colpita in modo grave. Un disagio che si è andato ad aggiungere alle condizioni climatiche sempre più estreme, alle frequenti siccità, alle epidemie, alla mancanza di tecniche di coltivazione adeguate che già riducono i raccolti. Anche i prezzi dei beni e dei prodotti agricoli non sono stabili e questa situazione dell'intera società va a colpire drasticamente anche la vita delle persone che vivono in piccole comunità come quella di Iarsai.

In questa zona la maggior parte degli agricoltori coltivano il khoai mì (la pianta della tapioca), particolarmente toccata dal calo dei prezzi. “Nell'ultima stagione - spiega la signora Ksor H’Ly, che vive nel villaggio di Ktinh - la siccità e i parassiti hanno ridotto di molto la rendita della coltivazione della tapioca. La mia famiglia ha più di un ettaro di questa coltivazione, ma abbiamo ottenuto solo 8 tonnellate di tuberi di cassava, da cui si ricava la tapioca. Il guadagno si è dimezzato rispetto alla stagione precedente, quando il prezzo di vendita era comunque già basso. Tolti i costi di investimento abbiamo guadagnato in tutto appena qualche milione di dong, circa 200 o 300 dollari”. La strada per il villaggio - aggiunge la signora Rơ O Hnga - è quasi tutta sterrata: "Muoversi è molto difficile, specialmente durante la stagione delle piogge. Inoltre sono i commercianti a imporci i prezzi dei prodotti agricoli”.

Il presidente del Comitato del popolo di Iarsai assicura che con la collaborazione della gente il nuovo Programma di sviluppo rurale sta raggiungendo i primi risultati: negli ultimi anni alcuni esperti hanno guidato gli agricoltori locali (cattolici e non cattolici) a cambiare le modalità di coltivazione e di allevamento, cominciando ad applicare gli ausili offerti dalla scienza e dalla tecnologia. Nello spirito della stagione della Pasqua i fedeli di Anphongso sperano che anche questo possa essere un inizio di una vita migliore.

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