05/05/2005, 00.00
PAKISTAN - ANNO DELL'EUCARESTIA
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Direttive dei vescovi pakistani per l'Anno dell'Eucarestia

di Qaiser Felix

Islamabad (AsiaNews) – La Conferenza episcopale del Pakistan ha lanciato le direttive pastorali per l'Anno dell'Eucarestia, proclamato dal defunto papa Giovanni Paolo II, e sostenuto da Benedetto XVI. In una lettera congiunta del 25 aprile, i vescovi spronano i fedeli a "provare con serietà a riscoprire le ricchezze eucaristiche" ed invitano i pastori pakistani a spiegare l'Eucarestia, preannunciata nei simboli dell'Antico Testamento e compiuta nel Nuovo. Il mistero dell'Eucarestia – affermano i prelati - può essere riassunto in 3 parole chiavi: messaggio, nutrimento e missione.

Il messaggio dell'Antico e del Nuovo Testamento riguarda Cristo, il Verbo di Dio che si è fatto carne per la nostra salvezza. "Egli" spiegano i pastori, "continua ad insegnare, a guarire e ad allontanare il male dalle nostre vite ogni volta che celebriamo l'Eucaristia o lo adoriamo, nel tabernacolo o nell'ostensione".

Ma l'Eucarestia – dice la lettera - è anche nutrimento: "per la forza dello Spirito Santo, richiamato dalla preghiera, il pane ed il vino divengono il corpo ed il sangue di Cristo". I vescovi si augurano che "questo anno della santa Eucarestia ci aiuti a trasformare la nostra vita a modello di Cristo e trasformare ogni distorsione nella nostra cultura e società".

"La celebrazione eucaristica - continua la lettera -si conclude con la missione". I vescovi  sottolineano che "la fine della celebrazione coincide con l'inizio della missione eucaristica". I fedeli sono esortati ad "uscire a proclamare la potenza del Signore risorto, per trasformare le nostre vite e tutte quelle situazioni in cui l'ingiustizia e lo sfruttamento, la violenza ed il terrorismo, la malattia e la corruzione danneggiano la creazione e de-umanizzano gli esseri umani,  chiamati ad essere i custodi della creazione stessa".

La lettera pastorale passa poi ad indicare alcuni punti fermi per le celebrazioni di quest'anno.

"L'Eucarestia" - spiegano i vescovi - "è una celebrazione in cui il prete presiede, ma in cui i fedeli non sono spettatori". I prelati dicono che è importante che i fedeli ricevano questo dono "in maniera degna": il fedele dovrebbe adempiere al sacramento della confessione, se ha coscienza di aver commesso un peccato mortale, ed osservare un digiuno di 3 ore prima di ricevere la comunione. "L'Eucarestia" – sottolineano – "è un sacramento di amore, pace ed unità: dovremmo essere pronti a perdonare tutti coloro con i quali abbiamo avuto un disaccordo o un litigio". "Anzi" – si augurano – "proprio questo dovrebbe essere il frutto dell'Anno dell'Eucarestia: un'armonia più visibile, la pace e la riconciliazione nelle nostre comunità parrocchiali".

Con "dolore" i prelati notano inoltre che vi sono ancora molti cristiani che pur partecipando ai riti, non si comunicano. Essi invitano "con forza" i catechisti, gli insegnanti e tutti i laici a "fare ogni sforzo per preparare il maggior numero di fedeli, perché facciano parte della comunità dei comunicandi, così che possano vivere con pienezza la santa messa". "Noi vogliamo" – scrive la Conferenza episcopale – "che cresca una vera spiritualità eucaristica, così che la vita dei nostri fedeli sia centrata su Cristo". I vescovi invitano – soprattutto i giovani – ad accettare l'impegno dell'essere prete o religioso, per poter celebrare l'eucarestia e, in questo modo, "soddisfare la fame spirituale della comunità".

La conferenza episcopale raccomanda due appuntamenti per l'Anno dell'Eucarestia: la festa del Corpus Domini - il 29 maggio – da celebrare con "speciale fervore e devozione"  e, ove sia possibile, con una processione eucaristica ed un'ora di Adorazione. I pastori hanno anche programmato un Congresso eucaristico nazionale dal 9 all'11 settembre 2005, durante lo "Ziarat" di Mariamabad (santuario mariano nazionale) così che i preti, i religiosi ed i fedeli di ogni diocesi possano "dare onore pubblico e gloria a Gesù nel Santo Sacramento". La lettera si conclude con l'invito per i fedeli ad "imparare da Maria, 'donna dell'Eucarestia', per essere adoratori ferventi di Suo figlio".

I vescovi pregano anche "affinché l'Anno eucaristico possa essere fonte abbondante di benedizioni e crescita spirituale per la Chiesa, guidata dal nuovo Sommo pontefice Benedetto XVI".

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