13/04/2011, 00.00
CINA
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Dissidente cinese arrestato: “sovversione”. Si stringe la morsa della repressione

Zhu Yufu, fermato il 5 marzo, sarà processato per “incitamento alla sovversione del potere dello Stato”, hanno detto le autorità alla ex moglie dell’attivista. Zhu Yufu ha scritto una poesia in cui invita la gente a “fare una passeggiata nelle piazze e nelle strade”. La polizia a Chengdu fa irruzione in casa di una giornalista, sequestra il computer e altro materiale, e la interroga per 14 ore. Adesso è scomparsa.

Hangzhou (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità cinesi hanno arrestato Zhu Yufu, da tempo un dissidente, con l’accusa di sovversione, hanno rivelato oggi l’ex moglie del dissidente e un suo amico. Zu Yufu è il quarto attivista arrestato in questi giorni e che probabilmente dovrà affrontare un processo legato all’ondata di dissenso che sta muovendosi in Cina.

La polizia di Hangzhou, città della Cina orientale, ha informato l’ex moglie di Zhu, Jiang Hangli, che l’uomo è stato arrestato e che i magistrati hanno confermato l’arresto per “incitamento alla sovversione del potere dello Stato”.

Zu Yufu è stato fermato il 5 marzo scorso. “Prima del fermo, è stato seguito ovunque andasse, 24 ore su 24, per 20 giorni dagli agenti della sicurezza, così non ha mai avuto l’opportunità di partecipare a nessuna attività politica” ha dichiarato Jiang, che divide la casa con l’ex marito.

L’accusa di sovversione è un’accusa ampia, spesso usata per punire le denunce contro gli abusi del regime e la richiesta di riforme democratiche. Altri tre dissidenti sono stati messi sotto processo, dall’inizio di una nuova ondata di repressione scatenata dal regime per bloccare sul nascere proteste del genere della “Rivoluzione dei gelsomini”.

“Non sappiamo le ragioni specifiche, ma immaginiamo che ci possa essere una relazione con una poesia che ha scritto in cui ha suggerito che la gente uscisse a passeggiare nelle piazze e nelle strade”, ha detto Zhu Zhemning, un avvocato pro-riforme amico di Zhu Yufu. “Ma non ha indicato né posto né ora, né ha suggerito che la gente avesse bandiere o slogan. Ha solo invitato a una passeggiata”.

Ieri mattina invece la polizia ssi è recata a casa di Ling Yi, un’attivista e direttrice di una rivista a Chengdu, nella provincial del Sichuan, e ha portato via la donna per interrogarla. Mentre l’interrogatorio era in corso la casa era perquisita dagli agenti, che le hanno confiscato il suo computer. Gli agenti non hanno mostrato né un mandato di perquisizione né un mandato di cattura, e non hanno lasciato una lista degli oggetti confiscati. Ling è stata interrogata per 14 ore; è tornata casa, ma dopo aver parlato ad alcuni amici della sua esperienza è scomparsa. Ling è stata interrogata molte volte di recente dagli agenti della sicurezza per il suo appoggio verso Liu Xianbin, un dissidente imprigionato.  

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