Dopo Beslan, nuova traduzione della Bibbia in osseto

"Sostegno spirituale in tempi così difficili"

Mosca (AsiaNews) "Sarà un sostegno spirituale per la popolazione dell'Ossezia, in tempi così difficili da affrontare". Con queste parole l'Istituto per la traduzione della Bibbia (IBT) ha annunciato la pubblicazione dell'ultima traduzione del Nuovo Testamento in lingua osseta. Per ora sono disponibili 5 mila esemplari del testo, destinate all'Ossezia del Nord. Qui si trova Beslan la cittadina dove un mese fa terroristi ceceni hanno tenuto ostaggio più di mille persone in una scuola. L'episodio è finito in una strage: circa 400 i morti dei quali più di 150 bambini.

La traduzione della Bibbia in osseto ha una tradizione antica, che risale al XVIII secolo. Dal punto di vista linguistico, le ultime traduzioni risalenti ai primi del '900, risultavano illeggibili e poco comprensibili ai lettori contemporanei. L'IPB ha impiegato circa 10 anni per portare a termine l'opera. Quest'ultima versione del Nuovo Testamento è il primo tentativo, in osseto, di fare su un testo del genere una traduzione di contenuto e non letterale. Il team di filologi e linguisti, che ha lavorato sull'opera, ha dichiarato di "non aver seguito l'ordine letterale del testo ma il suo messaggio". Direttore del progetto filologico è stato Safar Chabliev. I traduttori si sono basati sull'edizione greca Nestle-Aland del Nuovo Testamento, oggi la più diffusa nel mondo e su quella riconosciuta dal Santo Sinodo.

In Ossezia settentrionale su 710.000 abitanti, la maggior parte è cristiana ortodossa. Presente anche una piccola minoranza musulmana. Il cristianesimo è arrivato in Ossezia del Nord (o Alania) nel IX secolo, grazie a missionari Bizantini. Un arcivescovado fu insediato nell'Alania occidentale sotto l'autorità del Patriarcato di Costantinopoli, e numerose chiese vennero erette.

L'IBT è un'organizzazione no-profit fondata nel 1973. Si occupa della traduzione e pubblicazione della Bibbia nelle lingue dei popoli non slavi in Russia.