14/09/2004, 00.00
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Dopo Beslan, una polveriera religiosa nel Caucaso

La testimonianza cristiana di un pastore evangelico: perde 2 figlie, ma invita al perdono

Beslan (AsiaNews) – La tragedia di Beslan ha risvegliato antichi contrasti fra gli abitanti delll'Ossezia del Nord - a maggioranza ortodossa – e quelli dell'Inguscezia, regione a prevalenza musulmana. Nel 1992 tra le 2 repubbliche caucasiche russe si svolse una guerra per questioni territoriali: ci furono circa 1000 morti e 35mila profughi ingusci che dall'Ossezia del Nord si rifugiarono in Inguscezia.

Alcuni esperti di politica caucasica ritengono che i recenti fatti di Beslan possano risvegliare le ostilità fra etnie diverse e gruppi religiosi nel Caucaso. "È concreto il rischio che gli osseti, cristiani, associno ai terroristi di Beslan tutti i musulmani della regione" afferma un analista russo. Le repubbliche caucasiche russe confinanti con l'Ossezia del nord (Adighezia, Cabardino-Balcaria, Karacevo-Circassia, Cecenia, Daghestan) sono anch'esse a larga maggioranza musulmana.

Tra i terroristi della scuola di Beslan sono stati identificati alcuni ingusci. In seguito a questa notizia, nei giorni seguenti all'attacco un migliaio di osseti hanno tentato di assaltare un villaggio inguscio: sono stati fermati dalla polizia russa prima che scatenassero la loro vendetta.

I sopravvissuti alla strage di Beslan, intanto, raccontano altri particolari del tragico assedio. Zalina, che è stata in ostaggio nella scuola, ha perso un figlio negli scontri. Racconta che nei primi giorni dell'assedio, mentre i terroristi uccidevano alcuni adulti, i bambini hanno cominciato a pregare ad alta voce supplicando i terroristi di smettere. "Allora una donna con una pistola e una cintura esplosiva è andata verso i bambini e ha detto loro: 'Smettetela di pregare il vostro Dio, iniziate a pregare Allah!'".

Una donna cristiana, Irina, reclusa nella scuola con 2 figli, ha raccontato che lei pregava e cantava inni religiosi con i suoi bambini: "Pregavo perché Dio potesse illuminare i terroristi nel rilasciare tutti i bambini".

Tragica la vicenda di Sergey e s Taimuraz Totiev, 2 pastori battisti di Beslan. I loro 8 figli erano tra gli ostaggi: solo 2 sono rimasti vivi. Dei 5 figli di Taimuraz - Larisa (14 anni), Liuba (12), Albina (11), Boris (8) - si è salvata solo Magina. La 13enne Azamat, figlia di Sergey, è stata usata dai terroristi come scudo umano: adesso è viva, ma ha perso entrambi gli occhi in un'esplosione. Gli altri 2 figli di Sergey - Dzerassa (15 anni) e Anna (9) - sono morti nella scuola.

Circa 2mila persone hanno partecipato ai funerali dei bambini dei 2 pastori, conosciuti e molto rispettati a Beslan, città a maggioranza ortodossa, in cui le altre confessioni cristiane sono un piccola minoranza. "È come se fossero morti i nostri figli. Quei bambini e quelle bambine illuminavano di gioia le nostre strade" hanno detto alcuni dei presenti. Tra la folla intervenuta ai funerali si sono levate voci di vendetta, ma il rev. Sergey Totiev ha risposto: "Abbiamo sofferto una perdita enorme, ma non possiamo farci vendetta. Dobbiamo ascoltare la parola della Bibbia, che ci insegna a perdonare. La vendetta è solo nelle mani di Dio". Il pastore battista ha detto che non intende lasciare Beslan: "Dio ci ha dato la forza di affrontare la perdita dei nostri 4 figli e ci darà anche il coraggio di restare con la nostra gente, qui a Beslan. (LF)
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