03/01/2012, 00.00
CINA-GIAPPONE
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Due politici giapponesi sbarcano sulle Senkaku (Diaoyu). Pechino protesta

Il gruppo di isole nel mar Cinese orientale sono rivendicate da Tokyo, Pechino e Taiwan. Sono disabitate, ma si ritiene che intorno vi siano giacimenti di gas e petrolio. Il Giappone proibisce l’ingresso nella zona per evitare incidenti diplomatici.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Due politici locali giapponesi, insieme ad altri due accompagnatori, hanno compiuto oggi uno sbarco improvviso - e illegale - su alcune isole che  da anni sono al centro di una disputa territoriale fra la Cina e il Giappone nel mar Cinese orientale, le Senkaku (Diaoyu per i cinesi). Il gruppo, che appartiene all’assemblea municipale di Ishigaki, a Okinawa, nel sud del Giappone, è sbarcato sulle isole disabitate nella prima mattina di oggi. Un portavoce della Guardia costiera giapponese ha ammesso che “qualcuno” a bordo di un battello da pesca si è recato sulle isole, e vi è rimasto per più di due ore. Il gesto è stato compiuto mentre la Cina e il Giappone ricordano il 40mo anniversario della normalizzazione dei rapporti diplomatici.

Ma nel frattempo una dozzina di attivisti pro-Cina sono partiti da Hong Kong su un’imbarcazione che batte bandiera cinese, in un viaggio che li porterà in due o tre giorni sulle isole contese. “Le isole Diaoyu sono nostre. Appartengono ai nostri antenati. Protestiamo contro l’atteggiamento e le azioni del Giappone”, ha dichiarato il portavoce del gruppo, Hsi-lin. Gli attivisti provengono da Taiwan (che afferma il suo diritto di proprietà sulle isole) e da Hong Kong. In passato il gruppo ha tentato di compiere altre simili incursioni, sempre bloccate dalla Guardia costiera giapponese, salvo un raid del 1996.

Il governo giapponese proibisce lo sbarco sulle Senkaku per evitare incidenti diplomatici. Dei quattro che sono scesi oggi, due sono stati identificati come Hitoshi Nakama e Tadashi Nakamine, politici di Okinawa. Nel settembre 2010 un incidente fra un peschereccio cinese e una nave della Guardia costiera nipponica ha creato tensione fra Pechino e Tokyo, che in seguito hanno espresso la volontà di creare una commissione specifica sui problemi marittimi.

Pechino protesta ufficialmente. Hong Lei, portavoce del ministero cinese degli esteri ha dichiarato che in seguito allo sbarco di oggi “ha presentato le sue solenni lagnanze e proteste” a Tokyo, e ha ribadito la “sovranità indiscutibile” sul gruppo di isole; e ha aggiunto: “La determinazione della Cina a salvaguardare la sua sovranità sulle Diaoyu è indefettibile”. Un diplomatico giapponese è stato convocato al ministero degli Esteri di Pechino. Si pensa che intorno alle Senkaku-Diaoyu si trovino giacimenti di gas e petrolio, oltre a zone pescose di grande ricchezza.
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