20/01/2008, 00.00
VATICANO
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Duecentomila in solidarietà al Papa escluso dall’università La Sapienza

Piazza san Pietro e via della Conciliazione stracolme di giovani studenti e fedeli, dopo la censura della sua presenza all’università di Roma. Benedetto XVI chiede a tutti di costruire “una società fraterna e tollerante”. L’invito a pregare per l’unità dei cristiani e l’appuntamento ai vespri in san Paolo fuori le mura.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Decine di migliaia di giovani e adulti – oltre 200 mila se si calcolano i collegamenti televisivi in altre città - sono affluiti in piazza san Pietro da tutta l’Italia per esprimere la loro solidarietà a Benedetto XVI rispondendo all’invito del card. Camillo Ruini, vicario di Roma, dopo le violenti polemiche sorte all’università La Sapienza che ha portato la Santa Sede a cancellare la presenza del pontefice invitato all’apertura dell’anno accademico. Senza alcuna polemica, il pontefice ha esortato tutti a lavorare in un clima di “fraternità” e di “ricerca della verità e della libertà, nell’impegno comune per una società fraterna e tollerante”.

Quando Benedetto XVI appare alla finestra del suo studio per la recita dell’Angelus, sale un’ovazione dalla piazza piena di gente e di striscioni. “Non sei venuto da noi; noi veniamo da te!”.

Il papa saluta, ma poi passa subito al tema spirituale della sua riflessione, dedicato alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che quest’anno celebra il suo 100mo anniversario.

Benedetto XVI ricorda che “oggi sono presenti in piazza San Pietro i figli e le figlie spirituali del Padre Wattson, i Frati e le Suore dell’Atonement”, che hanno iniziato la tradizione dell’ottavario.

Egli commenta poi in breve il tema scelto per la Settimana di quest’anno, "Pregate continuamente" (1 Ts 5,17). “Con questo suo invito, [san Paolo]… vuole far comprendere che dalla nuova vita in Cristo e nello Spirito Santo proviene la capacità di superare ogni egoismo, di vivere insieme in pace e in unione fraterna, di portare ognuno, di buon grado, i pesi e le sofferenze degli altri. Non dobbiamo mai stancarci di pregare per l’unità dei cristiani!”.

Il papa invita poi tutti a partecipare ai Vespri solenni che egli presiederà il 25 gennaio nella basilica di san Paolo fuori le mura, “per invocare da Dio il dono prezioso della riconciliazione tra tutti i battezzati”.

Solo dopo la preghiera dell’Angelus il pontefice accenna alla folla venuta in piazza san Pietro “per esprimermi la vostra solidarietà”, dopo l'incidente alla Sapienza. Fra gli applausi e gli sventolii degli striscioni, Benedetto XVI ringrazia tutti “di cuore” e ringrazia il card. Ruini “che si è fatto promotore di questo momento di incontro”.

Senza toni polemici, il pontefice ricorda quanto è accaduto: “Come sapete - egli dice -  avevo accolto molto volentieri il cortese invito che mi era stato rivolto ad intervenire giovedì scorso all’inaugurazione dell’anno accademico della ‘Sapienza – Università di Roma’. Conosco bene questo Ateneo, lo stimo e sono affezionato agli studenti che lo frequentano: ogni anno in più occasioni molti di essi vengono ad incontrarmi in Vaticano, insieme ai colleghi delle altre Università. Purtroppo, com’è noto, il clima che si era creato ha reso inopportuna la mia presenza alla cerimonia. Ho soprasseduto mio malgrado, ma ho voluto comunque inviare il testo da me preparato per l’occasione”.

E come aveva fatto nel suo intervento scritto, inviato all’università,  spiega cosa dovrebbe essere l’università: “All’ambiente universitario, che per lunghi anni è stato il mio mondo, mi legano l’amore per la ricerca della verità, per il confronto, per il dialogo franco e rispettoso delle reciproche posizioni".

Il pontefice sottolinea che questo atteggiamento fa parte della "missione della Chiesa, impegnata a seguire fedelmente Gesù, Maestro di vita, di verità e di amore".  

Infine il pontefice invita tutti i presenti, fra cui molti studenti universitari, a vivere l’università come “ricerca della verità” e come “rispetto per le opinioni altrui” : “Come professore, per così dire, emerito che ha incontrato tanti studenti nella sua vita, vi incoraggio tutti, cari universitari, ad essere sempre rispettosi delle opinioni altrui e a ricercare, con spirito libero e responsabile, la verità e il bene. A tutti e a ciascuno rinnovo l’espressione della mia gratitudine, assicurando il mio affetto e la mia preghiera”.

Dopo il saluto nelle diverse lingue, i presenti scoppiano in applausi e slogan che gridano “Viva il papa” e “Libertà”. Il papa sorride e agitando la mano per salutare aggiunge: “Continuiamo a vivere in questo clima di fraternità, nella ricerca della verità e della libertà, nell’impegno comune per una società fraterna e tollerante”. Insomma, una lezione di piena laicità dal capo della Chiesa cattolica.

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