18/02/2009, 00.00
VIETNAM-VATICANO
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E’ la situazione della Chiesa in Vietnam il nodo dei rapporti diplomatici

Lo evidenzia quanto afferma oggi il responsabile del Comitato per gli affari religiosi che, in un’intervista, sottolinea che “nessuno deve colpire” il principio per cui la Chiesa deve “seguire la stessa strada della nazione”, chiede “rispetto” per le leggi e le tradizioni del Paese.
Hanoi (AsiaNews) –Le difficoltà che sta vivendo la Chiesa in Vietnam, e non  solo l’istituzione di rapporti diplomatici, fanno parte dei colloqui tra il governo di Hanoi e la delegazione della Santa Sede, in visita nel Paese. A confermarlo ufficialmente è il presidente del Comitato per gli affari religiosi, Nguyen The Doanh, in una intervista pubblicata oggi dall’agenzia statale VNS, nella quale si evidenziano i “paletti” che Hanoi pone alla pur voluta normalizzazione dei rapporti col Vaticano.
 
A chiarire quali sono i veri problemi che finora hanno impedito la formalizzazione di relazioni diplomatiche è intanto il fatto, di per sé già significativo, che a parlare di un possiile scambio di ambasciatori non è il Ministero degli esteri, ma colui che nel governo si occupa delle questioni religiose interne. C’è poi una frase piuttosto criptica, ma nella quale si sente l’eco delle minacce a più riprese rivolte contro l’arcivescovo di Hanoi, mons. Joseph Ngo Quang Kiet, e in genere contro quanti si battono per un pieno rispetto della libertà religosa. “Vaticano e Vietnam – ha detto Nguyen The Doanh - debbono essere determinati a perseguire uno sviluppo chiaro e sano, nel quale il mantenimento e l’affermazione della Chiesa cattolica vietnamita di ‘seguire la stessa strada della nazione’ sono di significato speciale e importante. Esso non deve essere colpito da azioni e pensieri negativi da qualsiasi terza parte”.
 
Per il resto, i toni sono decisamente positivi, con sottolineature sul fatto che dal 1990, - ossia dal “nuovo corso” preso dal Vietnam, che ha preso una strada di “apertura” - rappresentanti di Hanoi e del Vaticano si sono incontrate 18 volte, 16 delle quali, prima dell’attuale, in Vietnam. “Si conferma – egli dice in proposito – che il dialogo è il metodo più appropriato per creare un ambiente amichevole per le due parti per una migliore reciproca comprensione per risolvere questini di comune preoccupazione”. “Questo il perché entrambe le parti sono largamente soddisfatte degli incontri”.
 
Ciò malgrado, “secondo me, i fattori più importanti che aiutano a incrementare i rapporti bilaterali comprendono, prima di tutto, il rispetto reciproco, compreso il rispetto per l’indipendenza,, la sovranità, la storia, la cultura, le tradizioni e le leggi del Vietnam; dimostrare mutuo rispetto per le differenze insieme alla dimostrazione di buona volontà nella ricerca di nuovi legami tra le due parti”.
 
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