01/02/2010, 00.00
INDONESIA
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East Java: arrestato Eko Budi Wardoyo, sospettato di violenze anti-cristiane

di Mathias Hariyadi
Secondo la polizia è implicato negli attentati che tra il 2000 e il 2007 hanno insanguinato le Sulawesi centrali. L’uomo è rinchiuso in regime di massima sicurezza e interrogato dagli inquirenti. A Jakarta, intanto, al via le procedure per processare 50 estremisti islamici, fra cui il finanziatore della strage agli hotel della capitale nel luglio 2009.
Jakarta (AsiaNews) – La squadra speciale anti-terrorismo indonesiana ha arrestato Eko Budi Wardoyo (alias Munsih e Amin), presunto autore di una serie di violenze contro i cristiani a Poso, Tentena e Palu – nelle Sulawesi centrali – fra il 2000 e il 2007. Lo ha confermato oggi il generale Tito Sumardi, capo della polizia indonesiana, aggiungendo che il fermo è avvenuto lo scorso 26 gennaio a Sidoarjo, cittadina 25 km a sud di Surabaya, capoluogo dell’East Java.
 
L’ufficiale precisa che il sospetto terrorista è “sotto stretta sorveglianza” ed è “interrogato dagli inquirenti in un reparto speciale” del quartier generale delle forze armate a Depok, città del West Java. Oltre alla cattura di Eko, gli agenti hanno recuperato “documenti importanti” in mano all’uomo.
 
Egli era ricercato da oltre cinque anni perché coinvolto nell’omicidio del reverendo Susianti Tinulele, pastore donna uccisa a South Palu, nelle Sulawesi centrali, il 18 luglio 2004. La leader della locale chiesa protestante di Effata è morta mentre illustrava il sermone domenicale ai fedeli. Nell’attacco sono rimasti feriti anche quattro membri della comunità: Farid Melindo, 15 anni, Christianto, 18 anni, Listiani, 15 anni e Desri, di 17 anni.   
 
Vi sarebbe inoltre la mano di Eko Budi Wardoyo negli attentati sanguinari a Poso del maggio 2005, tra cui l’attacco a un mercato tradizionale che ha causato 22 morti e 93 feriti gravi. Sempre nel 2005, egli avrebbe fatto esplodere una bomba in un mercato di carne a Palu. “È un assassino di professione” commenta l’ispettore di polizia Edward Aritonang, ed è “furbo nel nascondersi utilizzando nomi di fantasia, che hanno reso difficile la sua cattura”.
 
Le violenze anti-cristiane sono proseguite anche negli anni successivi. Il 16 ottobre 2006 muore il reverendo Irianto Kongkoli, del sinodo delle Chiese protestanti delle Sulawesi centrali, freddato a colpi di arma da fuoco da un anonimo assalitore. All’indomani dell’omicidio, fonti locali di AsiaNews spiegavano che il pastore era diventato un “bersaglio” dei fondamentalisti islamici per i suoi interventi a favore dei cristiani perseguitati. Una campagna di violenze, secondo il reverendo Kongkoli, “architettata” di proposito senza però rivelare chi fossero gli “autori”.
 
Intanto la polizia di Jakarta ha avviato le procedure per processare 50 estremisti islamici. Tra questi vi sono Muhammad Jibriel Abdul Rahman, elemento chiave nella raccolta fondi per finanziare il terrorismo islamico e il cittadino saudita Al Khelaiw Ali Abdullah, che ha fornito il denaro per realizzare gli attentati al Marriot e Ritz-Carlton hotel di Jakarta nel luglio 2009.
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