14/04/2011, 00.00
PAKISTAN
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Educazione in Pakistan: le cifre dell’emergenza (scheda)

Roma (AsiaNews) – Nessuna possibilità di centrare gli Obiettivi di sviluppo del millennio (Osm) delle Nazioni Unite nel settore dell’istruzione entro la data fissata, il 2015. A 25 milioni di bambini – su un totale di circa 180 milioni di abitanti – è negato il diritto allo studio; il 30% della popolazione vive in condizioni di “estrema” povertà educativa. Sono solo alcuni, fra i tanti numeri che testimoniano l’arretratezza nel campo scolastico che caratterizza il Pakistan di oggi. I dati sono contenuti nel “Rapporto sull’Emergenza educativa in Pakistan”, pubblicato nel marzo del 2011 da Pakistan Education Task Force, un gruppo indipendente composto da funzionari governativi centrali e locali, insieme a membri delle ong. A fronte delle inefficienze del governo e della politica, il documento mostra il desiderio diffuso di un miglior grado di istruzione (85% degli interpellati), condizione necessaria per “eleggere leader migliori e ridurre l’estremismo”.
 
Per uguaglianza fra i sessi il Pakistan risulta 112mo su un totale di 139 nazioni; anche per violazioni ai diritti umani, il Paese del sub-continente asiatico è appena al di sotto delle nazioni che registrano le statistiche peggiori, come il Myanmar. Tuttavia, il governo veicola la gran parte delle risorse nella difesa – leggi esercito ed armamenti – e per la sicurezza interna dello Stato. Infatti lo stanziamento dedicato all’istruzione è inferiore all’1,5% del Pil (Prodotto interno lordo), nel 2006 era del 2,5% e, secondo le stime internazionali, dovrebbe aggirarsi almeno attorno al 4%.
 
Il basso tasso di scolarizzazione non è legato alla povertà nel Paese: altre nazioni dell’area fra cui India, Bangladesh e Sri Lanka registrano un dato superiore, a dispetto di condizioni economiche inferiori. La questione ruota attorno alle politiche governative che, dall’anno di fondazione (il 1947) a oggi, hanno proposto 10 diverse riforme dell’istruzione, ma nessuna in grado di invertire la tendenza. Stime degli esperti indicano in 100 miliardi di rupie (circa 820 milioni di euro) i fondi necessari per risollevare le sorti della scuola.
 
Nelle aree rurali del Pakistan solo una ragazza su tre frequenta una scuola e due persone su tre, di età compresa fra 6 e 16 anni, è analfabeta. Circa il 30% dei bambini studia negli istituti privati, il 6% nelle madrassa – le scuole coraniche, dove la maggior parte del tempo è dedicata all’apprendimento del libro sacro dei musulmani – ma il dato potrebbe essere di molto superiore, soprattutto nelle zone remote. Il 35% delle scuole pakistane mancano di acqua potabile, il 38% dei bagni, il 40% circa dei muri di confine e addirittura il 61% di corrente elettrica. Infine, il 31% dei maschi e il 41% delle femmine tra i 15 e i 24 anni non sa leggere né scrivere.
 
A dispetto dei dati negativi e delle politiche fallimentari, l’85% delle persone ritiene che un miglior grado di istruzione “permette di eleggere migliori leader politici e riduce l’estremismo”. Il 90% degli interpellati, inoltre, ritiene che istruzione non significa solo studiare, ma formare esseri umani “migliori”. Le famiglie, infatti, in generale hanno una grande sete di istruzione, chiedono centri in cui si possa studiare di più e in modo più approfondito. (DS)
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