06/04/2013, 00.00
EGITTO
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Egitto: islamisti e Fratelli Musulmani alla conquista di al-Azhar

Il Gran Mufti d’Egitto critica gli attacchi degli islamisti contro le autorità del più grande ateneo sunnita. Il grande imam al-Tayeb e il rettore dell’Università sono indagati per l’avvelenamento di 550 studenti. Ma per fonti di AsiaNews la mossa è solo un pretesto dei Fratelli Musulmani per conquistare l’istituzione. Religioso di al-Azhar: “Gli islamisti avvelenano la mente dei nostri studenti”.

Il Cairo (AsiaNews) - "Gli attacchi contro l'Università islamica di al-Azhar mettono a repentaglio la sicurezza di tutto il Paese". Ad affermarlo è Shawky Abdel-Karim Allam, gran mufti d'Egitto. In un'intervista al quotidiano Ahram il leader religioso critica il clima di tensione fra le autorità del più importante ateneo sunnita e il governo dei Fratelli Musulmani. "Al-Azhar - afferma - è e resterà sempre indipendente. Essa ha sempre servito e servirà tutto il Paese, senza guardare alle fazioni politiche".

Lo scontro fra l'istituzione e gli ambienti della politica è iniziato lo scorso 2 aprile dopo il presunto avvelenamento di 550 studenti a causa di una partita di cibo avariata. Il caso ha suscitato proteste - all'interno e all'esterno dell'ambiente universitario - contro Osama al Abd, rettore dell'ateneo, e Ahmed al-Tayeb, grande imam di al-Azhar, per spingerli alle dimissioni. A guidare le indagini contro due delle più importanti figure dell'islam moderato vi è Talaat Abdallah, procuratore capo del Cairo, vicino agli islamisti, protagonista in questi mesi di diversi processi contro attivisti e personaggi dello spettacolo accusati di offese all'islam e al presidente. Nei giorni scorsi il Consiglio dell'università ha organizzato una riunione straordinaria per discutere la possibilità di una elezione interna di un nuovo rettore. Pur avendone diritto, in questo modo al-Azhar contravverrebbe alla consuetudine che consente al capo dello Stato di nominare il presidente dell'Ateneo.  

In questi giorni molte figure di spicco dell'Università sono scese in campo per difendere l'imam al-Tayeb, Osama al-Abd e l'autonomia di al-Azhar. Una di esse è lo sheikh Ahmed Karim, fra i leader religiosi dell'ateneo che in un'intervista al network saudita al-Arabiya ha espresso tutto il suo disappunto contro "l'umiliazione e gli insulti" lanciati dagli islamisti e dai loro media contro l'istituzione islamica. "Al-Azhar - ha affermato - non ha mai ricevuto un tale trattamento irrespettoso e violento. Nemmeno i francesi, gli inglesi o i turchi avevano osato tanto". Secondo Karim i Fratelli Musulmani e i loro alleati vogliono conquistare anche l'università: "Gli islamisti non stanno avvelenando il cibo degli studenti, ma le loro menti". 

Secondo fonti di AsiaNews il presunto avvelenamento è solo un pretesto per poter infangare l'imam al-Tayeb e il suo entourage, accusati di avere posizioni ostili nei confronti dell'establishment islamista. "Il grande imam - affermano le fonti - ha ribadito più volte in questi mesi che quello sbandierato dai Fratelli Musulmani e dai salafiti non è il vero islam". Le fonti spiegano che l'attacco contro le istituzioni religiose è solo l'ultimo tentativo degli islamisti di fronteggiare la perdita di consensi fra gli egiziani.(S.C.) 

 

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