19/03/2011, 00.00
EGITTO
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Egitto: referendum per modificare la Costituzione

È la prima consultazione popolare dopo la caduta di Mubarak. A favore del sì, i Fratelli musulmani e il National Democratic Party, il partito dell’ex rais. Tutti gli altri partiti dell’opposizione sono per il no e chiedono una riforma integrale della Carta, prima delle nuove elezioni presidenziali.
 Il Cairo (AsiaNews) – Urne aperte in Egitto per il referendum sulla modifica della Costituzione, la prima consultazione popolare dopo la caduta dell’ex presidente Hosni Mubarak l’11 febbraio scorso. Da questa mattina alle 8:00 (ora locale) lunghe code ai seggi. I cittadini sono chiamati a votare o rigettare in blocco un pacchetto di emendamenti. Le modifiche principali riguardano la figura del capo dello Stato: la durata del mandato, i requisiti necessari del presidente e le modalità della candidatura. A favore del ‘sì’, i Fratelli musulmani e il National Democratic Party, il partito dell’ex rais. Ma gli altri partiti sono per il ‘no’ e chiedono la creazione di un’assemblea costituzionale che rediga una nuova Costituzione, prima delle prossime elezioni.

Tutto sembra svolgersi nella calma e nella legalità, anche se è in corso una manifestazione in piazza Tahrir contro il referendum. Una fonte di AsiaNews racconta: “Quando sono andato a votare questa mattina, ho trovato alcuni rappresentanti del ministero degli Interni. Si annunciavano scontri con la gente, ma tutto è andato bene. Il foglio su cui siamo chiamati a votare è scritto in maniera chiara, lo spazio per il ‘sì’ e per il ‘no’ sono ben distinti”.

È ancora presto per fare previsioni. “Da quello che ho potuto vedere – spiega la fonte – mi sembra ci siano persone motivate per il ‘sì’ e per il ‘no’. Nei giorni passati, i musulmani hanno distribuito molti volantini e appeso manifesti per spingere la gente ad approvare questi nuovi emendamenti”.

Tuttavia, gli altri partiti e i protagonisti della rivolta si augurano una riforma integrale della Costituzione. “Sappiamo tutti – spiega la fonte – che non si può fare un nuovo Egitto con delle vecchie costituzioni. Per fare questo, ci vuole anzitutto tempo. Secondo, se dovesse prevalere il ‘sì’, gli unici pronti ad affrontare queste nuove elezioni sono i Fratelli musulmani. Tutti gli altri partiti emersi dalla rivoluzione non sono ancora organizzati. Per questo è meglio dire no a queste modifiche parziali, e cambiare in maniera completa la Costituzione”.

È una questione “delicata”. Tuttavia, secondo la fonte è “auspicabile” un’assemblea costituzionale che crei una nuova Carta, prima delle prossime elezioni. “Non dobbiamo avere fretta e dire sì senza poi, nei fatti, cambiare nulla. Bisogna agire in maniera assennata, anche se questo significa prendersi più tempo”. Le future elezioni presidenziali dovrebbero svolgersi entro i prossimi sei mesi.
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