29/11/2011, 00.00
EGITTO
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Elezioni: pochi incidenti e molte donne ai seggi elettorali

Al via il secondo giorno di elezioni in nove governatorati. Ad Alessandria grande affluenza di donne ai seggi. I pochi incidenti si sono registrati soprattutto davanti ai centri elettorali femminili. Fratelli musulmani regalano, olio, carne e zucchero a chi li vota. Continuano le manifestazioni in piazza Tahrir.
 Il Cairo (AsiaNews) – Al Cairo, Alessandria e in altri 9 governatorati si apre il secondo giorno di votazioni per la camera bassa. Ieri l’affluenza ai seggi è stata più alta del previsto con code lunghe anche diverse centinaia di metri, soprattutto nei quartieri più popolari delle città. Ad Alessandria in molti seggi hanno votato più donne che uomini, secondo alcuni segno del desiderio di partecipazione alla costruzione del nuovo Egitto.

Nonostante il clima tranquillo, fonti di AsiaNews raccontano di diverbi e tentativi di influenzare il voto da parte dei Fratelli musulmani. La maggior parte degli incidenti si è verificata nei seggi femminili, dove donne vestite con il nijab hanno invitato a votare per la formazione islamista. Nelle aree più popolari del Cairo i membri dei partiti musulmani radicali hanno distribuito alla gente in coda pacchi di zucchero, sale, olio con impresso il programma e il candidato da votare. Ciò si era già verificato durante il referendum per la costituzione del 19 marzo scorso.

Le prime previsioni sul risultato elettorale danno per vincitori i Fratelli musulmani, con il 35% dei voti. Tuttavia, fonti di AsiaNews sottolineano la crescita dei partiti democratici nati con la rivoluzione dei Gelsomini che potrebbero raccogliere più del 20% delle preferenze. Ciò darebbe origine a un’opposizione forte, che potrebbe contrastare lo strapotere delle formazioni islamiste.

P. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, afferma che “per ora si possono fare solo delle valutazioni ipotetiche sui futuri vincitori. Questa è la prima tornata elettorale e riguarda solo i residenti nelle maggiori città egiziane, circa 17 milioni di egiziani su un totale di 52 milioni di aventi diritto. Il resto del Paese voterà il 14 dicembre e il 3 gennaio”.

Intanto, continuano le manifestazioni in piazza Tahrir contro le elezioni, il Consiglio supremo dei militari accusato di voler influenzare il voto e il nuovo governo di Kamal al-Ganzouri, ex del regime considerato da molti come un fantoccio nelle mani dei militari. Secondo i giovani il voto di questi giorni è stato solo una tattica per calmare gli animi, per far credere alla gente che il Paese è tranquillo sotto l’ala protettrice dell’esercito e soprattutto per approfittare dell’ignoranza sul complicato sistema di voto.

Laila, giovane manifesteante, afferma: "Perché votare per un parlamento che non può ritirare la fiducia al governo in caso di necessità? Il consiglio militare sta cercando una scusa per restare al potere". Per Ibrahim Adel, giovane leader musulmano, queste votazioni sono nulle perché il Consiglio supremo è illegittimo, nessuno l’ha scelto. "Tantawi – afferma – ha dato l’ordine di massacrare i copti a Maspero. Ora egli creerà una spaccatura tra il popolo e l'esercito e dovrebbe andarsene. Noi giovani di piazza Tahrir non molliamo, la pazienza è la nostra arma”. (S.C.)
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