02/09/2015, 00.00
SINGAPORE
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Elezioni a Singapore, la Chiesa: Cattolici alle urne per un voto morale e responsabile

L’11 settembre si rinnova il Parlamento della città-Stato. Favorito il partito di governo, al potere da 50 anni; ma l’opposizione annuncia battaglia. L'arcivescovo mons. Goh richiama i fedeli al diritto-dovere di votare. È compito della Chiesa, avverte, promuovere la persona e il bene comune. Nessun sostegno a partiti o candidati, ma impegno a formare le coscienze.

Singapore (AsiaNews) - “Come cittadini dello Stato, siamo chiamati a partecipare alla vita pubblica secondo le nostre personali capacità. Queste due sfere, religione e politica, sebbene distinte, sono interconnesse fra loro. E un buon cattolico dovrebbe essere, al tempo stesso, un bravo cittadino”. È quanto afferma l’arcivescovo di Singapore, mons. William Goh Seng Chye, in una lettera pastorale rivolta ai fedeli alla vigilia delle elezioni generali, in programma il prossimo 11 settembre. In queste ore è iniziata la campagna elettorale in vista del voto: economia, trasporto pubblico, immigrazione e caro alloggi alcuni fra i principali temi al centro della battaglia elettorale, attorno ai quali il principale movimento di opposizione (il Partito dei lavoratori) cercherà di strappare un po’ di consenso alla maggioranza. 

Il prelato spiega che i cattolici, in quanto cittadini, hanno “il dovere morale” di esercitare il diritto di voto “in modo responsabile”. È compito “primario” della Chiesa, aggiunge, “istruire e illuminare” le coscienze dei fedeli, in particolare di quanti sono “coinvolti nella vita politica”, perché le loro azioni possano servire alla “promozione integrale della persona e del bene comune”. 

La città-Stato è chiamata a votare per il rinnovo del Parlamento, decaduto il 25 agosto scorso quando il governo ha invocato elezioni anticipate, a più di un anno dalla scadenza naturale del mandato. Il Partito popolare d’azione guidato dal premier Lee Hsien Loong - figlio del padre-padrone di Singapore Lee Kuan Yew , scomparso nel marzo scorso - si trova per la prima volta a competere in tutti e 89 i seggi parlamentari contro un membro dell’opposizione. 

L’esecutivo e il partito di maggioranza, al potere sin dall’indipendenza raggiunta 50 anni fa, intendono sfruttare l’onda lunga dei festeggiamenti per il giubileo di Singapore e l’eco - non ancora del tutto spento - della morte del fondatore per consolidare il potere. Tuttavia, negli ultimi anni l’opposizione sembra cresciuta e i risultati inferiori alle attese in campo economico ottenuti dal governo potrebbero creare qualche sorpresa. 

A fronte di alcuni elementi critici, la città-Stato resta un modello di crescita e sviluppo per l’Asia tanto da risultare il “miglior Paese” dove diventare madre; e nel marzo scorso ha saputo registrare un vero e proprio boom nel settore delle esportazioni. Priva di risorse naturali - anche se ha avviato un programma mirato all'indipendenza idrica entro il 2061 - essa è divenuta un modello nel settore economico e finanziario, oltre che in prima fila nella difesa dell'ambiente urbano. 

Invitando i cittadini al voto, l’arcivescovo ha parlato di “obbligo morale” da esercitare “in modo responsabile”, scegliendo candidati e partiti che promuovano “giustizia, uguaglianza, progresso, pace e armonia”. Fra gli altri elementi la difesa dei più deboli, anziani e con bisogni speciali, oltre alla salvaguardia della famiglia e del matrimonio, un tema dibattuto a lungo a Singapore. 

Fra le linee guida relative al voto, stilate dall’arcidiocesi di Singapore e pubblicate sul sito internet in coda al messaggio di mons. Goh, si spiega che “la Chiesa cattolica non sostiene alcun partito, candidato o manifesto”. Tuttavia, è suo ruolo specifico quello di “aiutare a formare le coscienze”, perché al voto dell’11 settembre non prevalgano “interessi di parte, ma il bene di tutta la nazione”. “Pregate prima di votare - conclude il messaggio - e, se possibile, pregate e digiunate per i candidati, perché essi possano sempre lavorare per il bene comune di Singapore”. 

A Singapore i cattolici sono oltre 200mila, pari al 5% circa del totale della popolazione; fra le religioni, la più diffusa è il buddismo col 43%; seguono i cristiani col 18% del totale, islam 15%, induismo e taoismo 11 e 5%. La Chiesa locale vive una fase di crescita e dinamismo, che ha portato alla recente apertura di un seminario teologico, definito una vera e propria “pietra miliare” per la comunità locale.

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