13/12/2008, 00.00
VIETNAM
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Emergenza giovani. A Ho Chi Minh City la Chiesa riparte dalla famiglia

di JB. VU
La popolazione del Paese è ormai in maggioranza costituita da giovani. Il 26% dei vietnamiti ha meno di 15 anni. Alle migliaia di casi di abbandono, sfruttamento o solitudine la Chiesa risponde puntando sulla famiglia

Ho Chi Minh Ciity (AsiaNews) - Rappresentano il 54% della popolazione del Viet Nam, nella sola Ho Chi Minh City sono 8 milioni: giovani al di sotto dei trent’anni che ormai costituiscono la maggioranza degli abitanti del Paese. Il 26% degli 87milioni di vitanemiti ha meno di 15 anni. Oltre 22milioni di bambini che rappresentano una risorsa  per il futuro, ma anche un problema per il presente del Paese. Per la Chiesa rappresentano una priorità.

Le statistiche delle organizzazioni impegnate in attività sociali rivelano che nella capitale vivono7mila bambini di strada e 22mila giovani soffrono di dipendenza dalla droga. Le ragazze vittime del mercato del sesso sono 10mila. Vengono fatte emigrare in Cambogia, Giappone, Corea, Hong Kong, Taiwan e Cina come cameriere di coffé shop, impiegate e massaggiatrici. Le famiglie vendono i loro bambini ricevendo tra i 600 e i 2mila dollari, ma spesso non sanno a cosa sono davvero destinati.

Non sono però solo i numerosi casi estremi a preoccupare. C’è un altro dato statistico che rileva come anche molti dei bambini che vivono in famiglia soffrano condizioni difficili. Le cause sono legate all’alto numero di divorzi e separazioni, ma anche all’abbandono in cui sono lasciati a causa delle ristrettezze economiche che spingono i genitori a dedicarsi esclusivamente al lavoro trascurando i figli.

Le organizzazioni sociali e gli organismi caritativi della Chiesa cattolica lavorano con la popolazione, con i giovani ed con i bambini nelle aree povere delle città e nelle zone rurali della provincia per educare al valore della vita e far riscoprire alle giovani generazioni i valori su cui si fonda la tradizione culturale vietnamita.

La famiglia è il punto nevralgico cui la Chiesa cattolica guarda per affrontare i tanti casi di sofferenza che toccano giovani e bambini, siano essi abbandonati dai genitori, ridotti a oggetti, sfruttati o trascurati dalle famiglie.

Mons. Nguyen Van Nhon, presidente del Consiglio dei vescovi vietnamiti, ha inviato una lettera pastorale a tutti i cattolici del Paese in cui si legge: “La società vietnamita sta vivendo una cambiamento generale vigoroso che porta risultati positivi ma nel contempo anche problemi negativi, con grave smarrimento, tra cui il più importante riguarda i valori di base implicati nella stabilità del matrimonio, della famiglia ed il rispetto vicendevole tra i membri delle stessa”.

“Vietnamiti - prosegue la lettera del vescovo -, siamo orgogliosi delle buone tradizioni della famiglia come il vivere in pace nel nucleo familiare e nella società. Questo è un fattore essenziale per aiutarci a sacrificare la nostra vita per una buona causa. Ma le buone tradizioni stanno corrodendosi e perdendosi nell’oblio”.

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