20/05/2008, 00.00
TAIWAN
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Entra in carica Ma Ying-jeou, Cina ed economia al primo posto della sua agenda

Il leader del Kuomintang ha giurato questa mattina fedeltà alla Costituzione ed ha teso la mano a Pechino, che dovrebbe approfittare di questa storica occasione per riportare la pace sullo Stretto. Ottimismo in campo economico ed internazionale.
Taipei (AsiaNews) – A due mesi dalla sua elezione, il leader del Partito nazionalista cinese di Taiwan Ma Ying-jeou è entrato oggi in carica come nuovo presidente dell’isola. Nel discorso inaugurale, Ma ha sottolineato i temi chiave del suo mandato: ricucire i rapporti con la Cina, almeno dal punto di vista economico, e rafforzare la posizione di Taiwan nell’ambito internazionale senza forzature nei confronti di Pechino o Washington.
 
Ma – 57 anni ed ex sindaco di Taipei – prende il posto dell’indipendentista Chen Shuibian, leader del Partito democratico progressista. La sua vittoria riporta il Kuomintang al potere dopo otto anni di opposizione, e dimostra di aver recuperato la fiducia della popolazione “reduce” dalla dittatura del Kmt durante i primi decenni di vita del Paese.
 
Parlando davanti a diplomatici stranieri, politici, industriali e giornalisti, Ma ha detto: “Giuro davanti alla popolazione di servire la mia nazione nel pieno rispetto della Costituzione. Voglio che venga mantenuta la pace sullo Stretto: è necessario garantire la stabilità della regione, in modo da accreditare Taiwan come amante della pace. Spero sinceramente che le due parti in causa [Pechino e Taipei ndr] possano usare questa opportunità storica per creare un nuovo capitolo di pace e prosperità”.
 
Proprio sul tema della prosperità si è concentrata la campagna elettorale del nuovo presidente, che ha ribadito la sua visione nel corso dei due mesi di interregno con il rivale democratico. Il Kmt, infatti, ha più volte dichiarato di voler riattivare una “solida economia” con la Cina continentale ed ha proposto la normalizzazione dei collegamenti aerei fra le maggiori città dei due Paesi.
 
Come esempio concreto di questa buona fede, Ma ha autorizzato il presidente del Partito nazionalista Wu Baoxing a prendere accordi per una visita ufficiale in Cina [la prima di un leader del Kmt, che avverrà durante l’ultima settimana di maggio ndr] ed ha inviato le proprie squadre di soccorso nel Sichuan, devastato da un tremendo terremoto.
 
I risultati non si sono fatti attendere. Dopo quattro anni alquanto deludenti, la Borsa di Taiwan è salita di una decina di punti: questo dato, dicono diversi analisti economici, dimostra la fiducia che gli investitori ripongono nella nuova leadership, e conferma le intenzioni di voler ritornare ad investire con forza in Cina. Al momento, diverse banche d’affari dell’isola propongono ai loro clienti dei pacchetti di “raccolta fondi”, da investire in un secondo momento nella provincia meridionale cinese del Guangdong.
 
La ventata di ottimismo ha colpito anche Shanghai, che ha registrato un balzo del 27 % nel suo indice composto di investimenti nonostante la recessione che ha colpito Giappone, Corea del Sud ed India. Commentando questi dati, un funzionario anonimo del ministero taiwanese del Commercio dice: “Il governo, che deve ancora essere nominato, sarà improntato su chiave economica. Ma sa che è questa la via per scardinare l’ostilità cinese”.
 
Sembrano pensarla allo stesso modo anche le istituzioni internazionali. Dopo anni di richieste respinte, un dirigente dell’Organizzazione mondiale della sanità in visita a Pechino ha augurato a Taipei “maggiore fortuna” per la domanda di ammissione come membro permanente, finora respinta senza appello, che Taipei dovrebbe presentare nei primi mesi del 2009. Secondo alcuni, si tratta di una sorta di “promessa implicita”.
 
Tuttavia, il prossimo quadriennio presenta anche diverse incognite. Un editorialista del South China Morning Post ricorda lo scarto relativamente piccolo con il quale Ma si è aggiudicato la presidenza (meno di cinque punti percentuali) e prospetta una dura opposizione del Partito democratico alle decisioni presidenziali. Il neo-premier di Taipei, Liu Chao-shiuan, ha risposto alle previsioni dichiarando: “Noi lavoreremo per il vero benessere del nostro Paese. Chiunque faccia dello stupido ostruzionismo verrà screditato dalla stessa popolazione”.
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