09/12/2015, 00.00
IRAQ
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Erbil: L’università cattolica contro l'esodo dei cristiani di Mosul

Lo dice ad AsiaNews l'arcivescovo mons. Barwa. In un momento di sofferenze, persecuzioni ed esodo cristiano dall’Iraq, l’ateneo rappresenta “un motivo forte per restare”. Per la sua costruzione la Cei ha stanziato due milioni e 300mila euro. Fra i corsi attivati studi orientali, IT, lingue ed economia. Ieri l’inaugurazione ufficiale, in concomitanza con la festa dell’Immacolata.

Erbil (AsiaNews) - La nostra amata comunità [cristiana] "ha così tanti motivi per abbandonare l’Iraq, oggi. Ecco perché questa università rappresenta un motivo forte per restare. Tutti noi abbiamo l’enorme responsabilità di dare loro motivi per rimanere. Per questo sono convinto che questa università sia un segno di speranza”. È quanto afferma ad AsiaNews mons. Bashar Warda, arcivescovo di Erbil, la capitale del Kurdistan irakeno dove hanno trovato rifugio le centinaia di migliaia di persone in fuga dalle violenze dello Stato islamico (SI) a Mosul e nella piana di Ninive. E che ieri, 8 dicembre, in concomitanza con la festa dell’Immacolata, ha partecipato all’inaugurazione ufficiale della prima università cattolica della città, realizzata anche grazie ai fondi stanziati dalla Conferenza episcopale italiana (Cei). Proprio per questo all’evento era presente anche il segretario generale mons. Nunzio Galantino, impegnato in una tre giorni di visita ufficiale che si è conclusa oggi. 

La posa della prima pietra dell’ateneo cattolico della capitale del Kurdistan irakeno (Catholic University in Erbil Campus, Cue) risale all’autunno del 2012; esso sorge ad Ankawa, il sobborgo cristiano di Erbil, nel contesto di un’area di circa 3 chilometri quadrati fornita dalla stessa Chiesa caldea. L’obiettivo era di trasformare la zona un un polo associato alla ricerca scientifica. 

Per realizzare il progetto la Cei ha stanziato due milioni e 300mila euro; l’ateneo è aperto a tutti e si propone di offrire la possibilità - anche ai giovani profughi - di poter proseguire il loro iter educativo e formativo. L’inaugurazione ufficiale si è tenuta ieri - presente anche il ministro dell’Istruzione del Kurdistan Yousif Goran e il collega degli Interni Karim Sinjri - e già oggi gli studenti hanno potuto varcare le porte dell’istituto per scoprire l’istituto e i corsi. 

Fra i primi corsi avviati all’interno dell’ateneo vi sono quelli di economia, informatica e lingue e letterature orientali. In un futuro non troppo remoto è prevista anche la nascita di una facoltà di diritto e di relazioni internazionali. Per mons. Galatino essa vuole essere “il fondamento di una nuova storia e di un futuro promettente” per la comunità locale, così provata dalle violenze e dalle sofferenze dell’ultimo anno e mezzo e che si avvia a celebrare il secondo Natale lontano dalla terra di origine e dalle proprie abitazioni. 

Commentando l’apertura del polo educativo cattolico a Erbil, situato non lontano dai campi profughi di Ankawa, mons. Warda conferma che “sarà aperta a tutti” e “ogni anno accoglierà almeno 250 studenti”. “Vorrei che tutti gli studenti, cristiani, musulmani, yazidi - spiega il prelato ad AsiaNews - possano respirare la fede cattolica e percepirne i valori fondanti”. I dipartimenti previsti, aggiunge, sono quelli di “studi orientali, information Technology, lingue, educazione e business administration”. 

L’ateneo di Erbil, conferma mons. Warda, ospiterà anche giovani provenienti da Mosul e dalla piana di Ninive. “L’inizio delle prime attività dell’Università Cattolica - conclude il prelato - è previsto per venerdì 11 dicembre, con l’apertura di 96 corsi di studi biblici e teologici, cui potranno partecipare rifugiati di età compresa fra i 18 a e i 40 anni. Alle lezioni è prevista la partecipazione di circa 300 persone”.(DS)

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