Esplosioni di Pune: un attacco terroristico fallito
Pune (AsiaNews/Agenzie) - Quello di Pune è stato "un attacco terroristico in piena regola", che "solo per caso" non si è consumato in tragedia. Così le autorità del Maharashtra definiscono le cinque esplosioni in sequenza ravvicinata, avvenute nel tardo pomeriggio di due giorni fa in pieno centro città. I servizi indiani ancora non si sbilanciano sui possibili autori dell'attacco, ma l'ipotesi più accreditata è quella che vede coinvolto il gruppo Indian Mujahideen (Im). Intanto, continua l'interrogatorio a Dayanand Patil, 34 anni, unico ferito nelle esplosioni. Le autorità vogliono chiarire alcuni suoi spostamenti: secondo il suo passaporto, egli avrebbe viaggiato in Giordania e a Dubai nel 2003.
Secondo i servizi, gli esplosivi avrebbero causato danni limitati grazie a difetti nella fabbricazione: ogni ordigno era dotato di due o tre detonatori, ma almeno cinque di essi non hanno funzionato. Intanto, il ritrovamento di tracce di nitrato di ammonio e benzina rende più solida l'ipotesi della mano dell'Im. I terroristi infatti avrebbero usato le stesse sostanze negli attentati di Lucknow, Faizabad e Varanasi (novembre 2007) e quello di Jaipur (2008). Altre circostanze analoghe sono la disposizione degli ordigni - trovati in bidoni della spazzatura, biciclette nuove e sacchi di plastica - e l'esplosione in sequenza, a intervalli di tempo ravvicinati.
Gli ordigni hanno colpito il Gandharwa Theatre, la Dena Bank, un Mc Donald e il Garware College, considerato la "Oxford dell'Asia". L'incidente ha riportato i cittadini di Pune a quel 13 gennaio del 2010, quando un attacco terroristico contro un noto ristorante provocò nove vittime e 60 feriti.
05/09/2023 13:33
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