18/11/2009, 00.00
CINA – COREA DEL NORD
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Esule dalla NordCorea: Pechino usa Pyongyang per minacciare il mondo

di Joseph Yun Li-sun
Un ex professore universitario, fuggito in Cina, denuncia: “Il governo di Hu Jintao ha fatto di tutto per provocare un attacco atomico da parte di Kim Jong-il. La nostra gente ha paura di morire schiava dell’impero”.

Pechino (AsiaNews) – Il regime della Corea del Nord “teme molto più Pechino che Washington. La Cina sta usando Pyongyang per mettere paura al mondo, ma non è interessata al suo futuro. Siamo su un treno lanciato a folle velocità, guidato dalla Repubblica popolare e con a bordo noi, la Corea del Sud e il Giappone”. A parlare è un ex professore universitario della parte nord della penisola coreana, fuggito dal governo totalitario di Kim Jong-il e attualmente rifugiato in Cina. Secondo Choi, questo è il nome di fantasia che fornisce all’intervistatore, “l’elite del regime stalinista coreano è animata da un odio profondo nei confronti della Cina. Fino a poco tempo fa, il rapporto fra i due Paesi era definito ‘un patto di sangue’, ma oggi la realtà è molto più chiara. Ci usano, usano il nostro potenziale atomico per stringere alle corde le altre nazioni. E poi ci getteranno via, perché di noi non sanno cosa fare”.

Fino a due anni fa, continua l’ex accademico, “la popolazione del Nord credeva nella propaganda anti-americana. Ora teme di diventare schiava dei cinesi, che sono peggiori degli americani. Ci hanno costretto alla miseria, siamo stati odiati da tutto il mondo, e per che cosa? Perché loro potessero fare i cani da guardia. Della nostra sicurezza non importa a nessuno”.

Choi sottolinea che questa “non è un’idea esclusivamente mia: quasi tutti gli intellettuali nordcoreani la pensano come me. Tutto è nato quando i piani nucleari del ‘Caro Leader’ Kim Jong-il si sono scontrati con i desideri dei cinesi. Persino lui condivide quello che ho detto, tant’è che sta cercando in ogni modo di sfuggire da quella situazione”.

La strategia di Pechino “è molto semplice. Vogliono giocare con la comunità internazionale, che è consapevole del fatto che Pyongyang prende ordini soltanto dalla Cina. Usano l’avventurismo della nostra Repubblica per puntare missili contro tutti e poi disarmarci, in modo da dimostrarsi migliori degli Stati Uniti. Pechino ci ha manipolato, ha fatto di tutto per aumentare il nostro arsenale bellico: diceva di fare pressione su di noi, e faceva il contrario”.

Secondo il dissidente, “lo scopo era quello di portare la Corea del Nord a un livello tale da poter minacciare direttamente, se non l’America, almeno il Giappone. A quel punti, Pechino ci avrebbe fatto a pezzi dicendo che la colpa reale era delle altre nazioni. D’altra parte, il nostro regime lo sa bene: anche lanciando un attacco nucleare, noi scompariremmo dalla faccia della terra. Gli intellettuali sono riusciti a chiedere al governo di muoversi con cautela sull’argomento, ma finché avremo la Cina con il fiato sul collo rischiamo di morire tutti”.

L’intervista a questo esule è apparsa su un sito internet molto conosciuto, il North Korean Daily, che raccoglie le testimonianze di chi riesce a scappare dal regime di Kim Jong-il. Subito dopo la pubblicazione, in cinese e inglese, è apparsa nella finestra dei messaggi di commento un post pubblicato da un utente cinese che si firma “un patriota”. Il testo del post recita: “Choi è soltanto un verme ingrato. I cinesi sanno con chi hanno a che fare, ed è per questo che i coreani non verranno mai tollerati da noi”.

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