16/04/2007, 00.00
CINA
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Ex soldati ora mendicanti chiedono un nuovo lavoro. Pechino li ignora

Negli ultimi 20 anni, il governo ha smobilitato oltre 1,7 milioni di soldati dell’esercito di liberazione popolare, che ora vivono per strada. Attivista per i diritti umani avverte del pericolo di una rivolta violenta se il problema non viene affrontato al più presto.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Centinaia di veterani dell’Esercito di liberazione popolare cinese si sono riuniti a Pechino per protestare contro i governi locali che, dopo aver smobilitato le loro unità, non riescono a dare loro un nuovo lavoro. Il governo centrale, in risposta, ha ordinato alla polizia di farli tornare a casa.
 
Lo conferma Qiao Yanbin, uno dei rappresentanti della sezione dello Shandong, che spiega: “La polizia ha dispiegato un gran numero di agenti presso la stazione ferroviaria meridionale della capitale. Appena sono sceso dal treno, insieme a tre amici, sono stato rimandato a casa”.
 
I veterani si sono dati appuntamento a Pechino sin dalla conclusione dell’ultima Assemblea nazionale del Popolo, un mese fa, quando le misure di sicurezza nella capitale si sono rilassate. Gli ex militari protestano contro i governi provinciali che, dopo aver smobilitato diverse unità dell’esercito, non sono riusciti a fornire nuovi posti di lavoro.
 
L’argomento era stato affrontato persino dal presidente Hu Jintao, che sin dal 2003 ha chiesto il “massimo impegno” per fornire ai soldati un’alternativa lavorativa.
 
Negli ultimi 20 anni, il governo ha smobilitato oltre 1,7 milioni di soldati. Fra il 1997 ed il 2000, circa mezzo milione di militari sono stati congedati in nome della “modernizzazione” dell’esercito. A questi uomini, però, non è stato fornito un nuovo impiego anche per colpa dell’aumento della disoccupazione nazionale.
 
Shu Junping, 43 anni, viene dall’Hubei: si trova a Pechino dal 2004, ma non è ancora riuscito ad avere una risposta dal governo in merito al suo problema. In questo periodo, dice, “ho sentito di soldati che si sono uccisi, o sono impazziti, perché non sono stati ascoltati”.
 
Shu, che ha servito nella guerra sino-russa per nove anni, spiega: “Al momento nella capitale vivono almeno cento ex militari, che come me conducono un’esistenza da barboni. Cerchiamo lavoro, ma questo non si trova; allora mendichiamo, dormendo per strada”.
 
Huang Qi, attivista per i diritti umani e fondatore del sito web 64 Tianwang (che raccoglie da oltre nove anni i problemi legati alla smobilitazione delle truppe), aggiunge che i veterani “cercano di presentare il loro problema in una maniera razionale”.
 
Nonostante questo, “fino ad ora le autorità hanno risolto il problema evitandolo od usando la violenza. Temo però che, se nessuno ci ascolta, la protesta possa divenire un conflitto irrazionale, fuori controllo”.
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