10/08/2011, 00.00
SIRIA
Invia ad un amico

E’ cristiano il nuovo ministro siriano della Difesa: un ruolo difficile

di JPG
E’ il generale Daud Rajha, greco-ortodosso, praticante. Il mondo cristiano ha valutazioni diverse sulla scelta del presidente. Intanto continua la violenza nel Paese. Assad ribadisce dopo l’incontro con il ministro degli Esteri turco Davutoglu: le forze di sicurezza “non smetteranno di perseguire i gruppi terroristici”.
Damasco (AsiaNews) – Aumenta la pressione internazionale sul presidente siriano Bashar al-Assad, che ieri, al termine di un lungo incontro con il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, ha dichiarato che le forze di sicurezza “non smetteranno di perseguire i gruppi terroristici”. E la violenza non accenna a placarsi. Davutoglu ha definito “inaccettabili” i metodi usati dalle forze siriane, e ha ripetuto che la Siria deve fermare lo spargimento di sangue. In un crescente isolamento internazionale la Siria tornerà nelle prossime ore di scena alle Nazioni Unite. E intanto Bashar al-Assad compie una mossa inedita.

Per prima volta nella storia dell'attuale regime siriano il nuovo ministro della Difesa – posto finora riservato a membri della minoranza alauita – è un cristiano. Il generale Daud Rajha, nominato l'8 agosto, è infatti greco-ortodosso (fatto scarsamente segnalato dalla stampa internazionale), in buoni rapporti con il suo Patriarcato, e specialmente con il vescovo ausiliare Luqa Khoury, organizzatore di un recente show ecumenico a favore del regime. Nel governo attuale è il terzo cristiano presente; ci sono due ministri cattolici (i quali, però, non hanno un rapporto personale con la Chiesa).

Questa nomina, che in altre circostanze sarebbe stata considerata da tutti come una svolta storica, è valutata in maniera differenziata all’interno del mondo cristiano siriano. Alcuni, in particolare quelli che preferiscono non parlare di politica, dicono che è "una bella cosa". Altri, anche fra coloro che vogliono che rimanga il Presidente Bashar al-Assad, dicono: "Non è un bene che uno dei nostri sia inviato in prima linea in questi tempi ed in queste circostanze". In parole povere non sembra un grande onore che un cristiano sia chiamato a dirigere la repressione militare contro l'opposizione della piazza. Infatti, la propaganda del regime baathista non mancherà di sottolineare che la nomina del generale Rajha dimostra che è falsa l'opinione secondo la quale è un gruppo di alauiti quello che governa il Paese; e specialmente che la minoranza alauita monopolizza la direzione delle forze armate.

Come si sa, il Presidente è di origine alauita; ma ufficialmente è un musulmano sunnita, come vuole la Costituzione siriana per quanto riguarda il capo dello Stato, perché i sunniti sono la confessione religiosa più numerosa del Paese. Hafez al-Assad, padre dell’attuale presidente, nato alauita, era diventato sunnita per assumere la presidenza della Repubblica Araba Siriana.

Il nuovo ministro è nato a Damasco nel 1947, ed è generale dal 1998. E’ stato promosso vice-capo di stato maggiore nel 2004 e poi nominato capo dello Stato maggiore dell'esercito il 4 giugno 2009. Da ministro succede al generale Ali Habib, un alauita, il quale si è dimesso per gravi motivi di salute.
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Le rivoluzioni “colorate” del Medio Oriente e i timori di Pechino
22/02/2011
I cristiani del Vicino Oriente e l’ideologia islamista
14/09/2011
Mons. Sako: Primavera del mondo arabo possibile solo se tutti i cittadini hanno uguali diritti
19/04/2011
Gregorio III: Cristiani del Medio Oriente, non emigrate!
27/12/2013
Vescovo di Tiro: Cristiani in Libano divenuti minoranza nel loro Paese
16/02/2010


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”