16/07/2010, 00.00
PAKISTAN
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Faisalabad, cristiani in fuga dalle violenze degli estremisti islamici

Dalla locale moschea è partita una manifestazione di protesta contro i cristiani di Waris Pura. Polizia e governo hanno scongiurato nuovi incidenti. Ieri sono stati distribuiti volantini di adesione, contenenti minacce contro i fedeli. Una chiesa cattolica è stata presa a sassate. All’origine degli attacchi un presunto caso di blasfemia contro due fratelli cristiani. Il ricordo delle distruzioni a Korian e Gojra.
Faisalabad (AsiaNews) – Un “numero cospicuo” di cristiani è fuggito da Waris Pura nel timore di violenze. I musulmani hanno lanciato una manifestazione di protesta – partita dalla locale moschea, al termine della preghiera del venerdì – ed è elevato il pericolo di attacchi contro beni e proprietà dei fedeli. È quanto afferma ad AsiaNews una fonte cristiana a Faisalabad, che chiede l’anonimato per motivi di sicurezza. Ieri centinaia di militanti islamici hanno aderito a un corteo di protesta, per chiedere la condanna a morte di due fratelli cristiani accusati di blasfemia; la folla ha lanciato sassi contro una chiesa cattolica. All’origine della tensione, vi sarebbe un libretto con frasi ingiuriose verso il profeta Maometto scritto dai due cristiani.
 
Interpellato da AsiaNews p. Pascal Paulus, parroco della chiesa del Santo Rosario, sottolinea che “la manifestazione di oggi si è svolta in maniera pacifica” e “non si sono registrati incidenti”. Il sacerdote spiega che “l’intervento del governo ha favorito il dialogo con i leader musulmani” e la “massiccia presenza” di poliziotti ha scongiurato fenomeni di violenza. P. Pascal aggiunge che cristiani e musulmani desiderano entrambi “la prosperità del Pakistan” e tutti gli uomini di fede devono “lavorare per la pace e il dialogo”. Egli conferma il “clima di paura” che si respira fra i cristiani, ma resta la speranza di una convivenza duratura e pacifica.
 
I leader islamici hanno chiamato a raccolta la comunità musulmana, invitandola ad aderire in massa alla manifestazione di oggi. Fonti locali di AsiaNews spiegano che “sono stati distribuiti sia in moschea, sia alle famiglie musulmane con consegna casa per casa” dei volantini contenenti “minacce contro i cristiani”. A Waris Pura, sobborgo di Faisalabad (Punjab) ed ex ghetto cristiano che oggi ospita 100mila fedeli, la tensione rimane elevata. Per questo, continua la fonte, “un cospicuo numero di cristiani è fuggito”.
 
Ieri la tensione nell’area era salita di livello: un corteo di protesta, composto da centinaia di militanti islamici, ha chiesto a gran voce la morte di due fratelli cristiani accusati di blasfemia. Gli estremisti hanno anche lanciato sassi contro la chiesa del Santo Rosario. Tuttavia, già nei giorni scorsi si erano registrati attacchi contro il quartiere a maggioranza cristiana.
 
All’origine delle tensioni fra cristiani e musulmani, l’accusa di blasfemia a carico di due fratelli. Si tratta del pastore Rashid Emmanuel e Sajid Emmanuel. I due sono stati arrestati il 2 luglio scorso con l’accusa di aver scritto su un libretto frasi ingiuriose contro il profeta Maometto. I due fratelli cristiani respingono l’accusa, ma rischiano la condanna a morte.
 
La fuga dei cristiani è giustificata dal timore di attacchi mirati compiuti da folle di musulmani, aizzati da leader religiosi o capi tribù locali, e giustificati in nome della legge sulla blasfemia. Tra fine luglio e il primo agosto del 2009 sono stati assaltati e incendiati due villaggi cristiani nel Punjab. Le violenze a Korian e Gojra hanno causato la morte di sette cristiani, fra cui donne e bambini, oltre alla distruzione di centinaia di case e alcune chiese.
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