13/01/2009, 00.00
INDONESIA
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Ferry affondato: l’incuria del capitano, poche speranze per ritrovare i corpi

di Mathias Hariyadi
Il traghetto ha ignorato gli avvertimenti sul maltempo. Ma si è scoperto che almeno 45 persone non erano segnate nella lista. La nave era sovraccarica di persone e di cargo. Il racconto dei superstiti, salvati aggrappandosi a cespi di banane, o nuotando per ore nel buio.

Jakarta (AsiaNews) – Dopo due giorni di ricerca con navi e aerei, le speranze di trovare ancora qualche superstite del KM Teratai Prima sono ridotte al lumicino. Il ferry, che trasportava almeno 250 persone, è affondato la notte fra il 10 e l’11 gennaio.

Il maltempo che imperversa non permette facili manovre a tutti i mezzi impiegati: 5 navi da guerra, un aereo di pattuglia, 40 marines con 2 motoscafi.

Fino ad ora sono state salvate 34 persone, fra cui il capitano della nave, Basir.

I sopravvissuti vengono portati a Makassar, nel South Sulawesi.

Rudi Alvian, 17 anni, si è salvato rimanendo attaccato a un cespo di banane finchè non è stato trovato da una scialuppa di salvataggio. Anche Muhammad Yussuf, 37 anni, è stato salvato rimanendo aggrappato a un altro cespo di banane. Yulianus Mangande, 29 anni, è stato svegliato dai rumori sulla nave che si stava piegando sulla sinistra prima di inabissarsi. “Ho dovuto rimanere in acqua – dice - e nuotare nel buio per ore, fino alle 11 di mattina, quando mi hanno recuperato”.

Intanto si comincia a discutere sulle responsabilità del disastro. Il KM Teratai Prima appartiene a una ditta privata, la PT Nur Budi. Il ferry era stato costruito nel 1999 e faceva servizio da Parepare (South Sulawesi) a Samarinda (East Kalimantan).

Jusman Syafii Djamal. ministro dei trasporti, ha criticato il capitano della nave per la sua “ignoranza”: pur avendo ricevuto avvertimenti sullo stato tempestoso del mare, egli ha voluto lo stesso partire. Ma forse questo aspetto non è tutto.

A Makassar, dove sono ammassate centinaia di familiari delle vittime si accusa di corruzione la compagnia, il capitano e l’equipaggio che, incuranti dei pericoli, hanno caricato la nave oltre il dovuto. Almeno 45 persone scomparse non erano segnate nella lista dei passeggeri. Daeng Gassing spiega: “Mio marito è salpato con mio genero e mio nipote verso Samarinda. Il nome del mio genero è segnato sulla lista ed è sopravvissuto; ma quello di mio marito e mio nipote non si trovano da nessuna parte. Come mai?”. Rudy Alfian, un altro sopravvissuto, dice che anche lui non era nella lista dei passeggeri: “Ho comprato il biglietto sulla nave”, ha detto, facendo intendere che i soldi sono andati nelle tasche di qualcuno dell’equipaggio.

Secondo i rappresentanti della PT Nur Budi, la capacità del ferry era di 205 passeggeri e invece è salpato almeno con 250 persone.

Sembra che il traghetto non avesse nemmeno strumenti radio per lanciare segnali d’emergenza. E questo rende ancora più difficile la ricerca anche adesso.

Ruslan Nicholas, capo della polizia a Parepare, ha detto che un’altra causa dell’affondamento è non solo il sovraccarico di persone, ma anche di merci: il ferry aveva con sé pure 274 tonnellate di cargo.

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