23/08/2011, 00.00
FILIPPINE
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Filippini a Madrid per sperimentare l’unità della Chiesa e andare incontro a Cristo

Oltre 2mila i giovani filippini presenti alla Gmg. P. Garcia, sacerdote filippino dei Mariam Missionaries of the Holy Cross, sottolinea l’importanza di fare vivere ai giovani l’esperienza del messaggio di Cristo. “Quando i ragazzi capiscono la grandezza del cristianesimo non hanno difficoltà ad offrire la loro vita per la Croce”.
Madrid (AsiaNews) – “L’esperienza della Giornata mondiale dei giovani è un’occasione per vivere la comunione con la Chiesa e per andare incontro a Gesù Cristo”. È quanto afferma ad AsiaNews p. Garcia, sacerdote filippino della congregazione Mariam Missionaries of the Holy Cross, che ha accompagnato a Madrid alcuni giovani della sua parrocchia.

Oltre 2mila filippini sono giunti a Madrid per partecipare alla Gmg. Di questi, circa 400 fanno parte della delegazione inviata dalla Commissione episcopale per i giovani, il resto sono ragazzi e sacerdoti provenienti dalle varie parrocchie e diocesi del Paese. Alcuni di loro hanno intrapreso il viaggio da soli.

P. Garcia spiega che alla Gmg i giovani hanno una grande opportunità per fare un’esperienza di fede e unità, che li aiuta ad offrire la loro vita a Cristo e alla Chiesa. “Nelle Filippine – afferma - non abbiamo difficoltà a fare catechismo fra i giovani. Il nostro Paese è profondamente cattolico. Ma Giovanni Paolo II invitò i vescovi a trasmettere la fede alle nuove generazioni in modo semplice, attraverso la musica, lo sport e altre modalità per far meglio comprendere il messaggio cristiano”. Secondo il sacerdote solo sperimentando la bellezza del cristianesimo i giovani possono giungere a una fede consapevole, come ha sottolineato il Papa nel suo discorso di apertura. “Quando i ragazzi capiscono la grandezza del cristianesimo non hanno difficoltà ad offrire la loro vita per la Croce. Non c’è bisogno di convincerli, ma devono avere la possibilità di toccare con mano ciò che la fede può generare all’interno della società laicista di oggi”.

Le Filippine sono insieme a Timor Est, l’unico Paese a maggioranza cattolica dell’Asia. La presenza di una Chiesa viva e attiva ha permesso in questi anni la formazione di molti sacerdoti e religiosi da inviare come missionari all’estero, al servizio delle comunità di migranti, e per aiutare le parrocchie in Paesi stranieri alle prese con la crisi di vocazioni.

P. Joaquin è un giovane sacerdote filippino originario di Negros Occidentale (Visayas), ma da alcuni anni segue i giovani di una piccola parrocchia di Los Angeles (Stati Uniti). Egli è giunto a Madrid insieme a 34 ragazzi, di varie origini, fra cui filippini e messicani, per la prima volta alla Gmg.
Nonostante il crogiuolo di razze e lingue presente in questi giorni a Madrid, p. Joaquin dice che i suoi ragazzi non hanno avuto difficoltà a comunicare e relazionarsi con gli altri giovani. “Penso che non ci siano barriere fra i cattolici – afferma - anche se si fa fatica a capirsi con le parole, ci si aiuta con i gesti. Tuttavia la sensazione è quella di una unità universale. A ognuno di noi interessa sapere chi sono queste persone, cosa fanno nella vita e perché sono qui”. Il sacerdote sottolinea che grazie a questi eventi di portata mondiale “i giovani capiscono che non sono da soli nella loro esperienza di fede”.
 
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