10/02/2016, 10.10
TAIWAN
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Fra disperazione e speranza continuano le ricerche per salvare i sopravvissuti al sisma di Tainan

di Xin Yage

A quattro giorni dal terremoto le persone estratte vive dalle macerie sono state 219; 46 i morti accertati; 94 sono ancora dispersi. Arrestato l’ingegnere e due collaboratori responsabili di aver edificato senza le necessarie sicurezze il complesso crollato. Popolazione e squadre di sicurezza fra disperazione e speranza.

Tainan (AsiaNews) - "Questo capodanno doveva essere una grande festa in famiglia e ora stiamo vivendo una grande tragedia". Piange una signora della parrocchia del Sacro Cuore di Tainan che ha perso la sorella e due nipoti nel crollo. Il parroco e altri volontari della comunità si sono dati da fare negli ultimi giorni per stare vicino ai parenti delle vittime. Padre Joseph Pei (裴神父), di origine vietnamita, da sette mesi a Tainan sta vivendo il suo primo capodanno cinese in questa città. Molto scosso racconta: "Purtroppo il destino ha riservato dolore per molte famiglie e la nostra intera comunità. Vogliamo essere vicini ai familiari e agli amici delle vittime, che ora sentono un senso di disperazione e scoraggiamento". Innumeravoli gli aiuti materiali sopraggiunti da tutta l'isola: vestiti, alimenti e bevande. E c'è gente che ancora sta inviando soldi e indumenti per dimostrare la vicinanza ai sopravvissuti.

Ieri ci sono stati momenti di tensione durante la conferenza stampa del sindaco, il sig. Lai. I famigliari e i parenti di coloro che sono ritenuti ancora intrappolati hanno avuto uno scambio di vedute non proprio gentile, comprensibile in un momento in cui si va tra la diperazione e la speranza, che a questo punto è sempre più debole, di trovare altri superstiti. Tra le lacrime, ognuno vuole che i soccorritori si concentrino sugli appartamenti ditrutti dei propri cari. Ieri è stata estratta viva una bambina di tre anni, e questo ha riacceso la speranza in molti soccorritori. Ma bilanciare l'uso degli escavatori, per accelerare il recupero, è una decisione non semplice. Se si ha troppa fretta nell'usare le macchine di escavazione, senza calcolare possibili cedimenti causati da esse, c'è il pericolo di danneggiare ancora di più gli edifici collassati rischiando di schiacciare i possibili superstiti.

Intanto i giudici della corte del distretto centrale di Tainan hanno emesso un'ordinanza di reclusione, riguardante il controllo delle procedure di costruzione, per l'impresario immobiliare, il sig. Lin e due suoi colleghi, responsabili dell'edificazione del complesso di strutture crollate durante la scossa dello scorso 7 febbraio mattina.

Abbiamo intervistato anche il sig. Chang, massimo esperto taiwanese di ingegneria geologica ed "eroe" dei soccorsi in quello che era stato il più tragico terremoto di Taiwan, avvenuto il 21 settembre 1999: "La maggioranza dei nuovi edifici sono in sicurezza, ma evidentemente rimangono delle costruzioni fragili per incuria nei controlli o per responsabilità da accertare. L'edificio in questione è stato costruito nel 1994, e avrebbe dovuto seguire i successivi aggiornamenti legislativi per confermarne la sicurezza, soprattutto le norme emesse in seguito al terremoto del 99. Che la scossa fosse violenta non è una scusa valida per esimersi da colpe precise".

Al momento la tragedia continua. Quando viene scritta questa notizia, dopo 108 ore di lavoro da parte dei soccorritori, le persone estratte vive dalle macerie sono state 219, mentre 46 sono i morti accertati e 94 coloro che sono ancora dispersi.

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