10/02/2020, 08.57
ISRAELE - PALESTINA
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Gaza: razzi di Hamas verso Israele, che blocca l’export agricolo palestinese

L’esercito israeliano ha colpito obiettivi del movimento estremista nella Striscia, fra cui “basi di addestramento” e “infrastrutture militari”. Nella notte un missile da Gaza è caduto nel sud di Israele. Il Cogat chiude il valico di Allenby, azzerando le esportazioni di prodotti agricoli palestinesi all’estero. Reyad Attari: azione “molto pericolosa”. 

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Questa mattina le forze dell’esercito israeliano hanno colpito alcuni obiettivi di Hamas a Gaza, in risposta al lancio di razzi da parte del movimento estremista islamica palestinese che controlla la Striscia. Fra i target centrati vi sarebbero “delle basi di addestramento e delle infrastrutture militari” del gruppo. Al momento non si hanno notizie certe di vittime o di feriti. 

Nella notte un missile era partito da Gaza verso il sud di Israele, finendo in un campo senza provocare danni. Nei giorni scorsi si erano già registrati episodi di violenza fra i due fronti, con vittime e feriti. 

Fonti locali riferiscono che dal 28 gennaio, data della presentazione del cosiddetto “Accordo del secolo”, si susseguono i lanci di missili, razzi e palloncini esplosivi nel sud di Israele da parte di Hamas con una frequenza “giornaliera”. Dietro l’escalation della tensione, vi è il piano di pace elaborato dalla Casa Bianca accolto con entusiasmo da Israele, criticato dai palestinesi e fonte di dubbi fra i leader cattolici di Terra Santa, secondo cui avrebbe generato  “più sangue e tensioni”,

Ieri, intanto, le autorità israeliane hanno imposto un bando alle esportazioni agricole palestinesi; una decisione definita “pericolosa” dalla controparte palestinese, nel contesto di una guerra commerciale in atto da almeno cinque mesi. “A partire da oggi - afferma l’unità del ministero israeliano della Difesa preposto alle attività civili (Cogat) - le esportazioni all’estero dei prodotti agricoli palestinesi attraverso il valico di Allenby non saranno più permesse”. 

Si tratta dell’unico canale di transito fra la Giordania e la Cisgiordania ed è sotto il controllo di Israele. Esso viene utilizzato per portare beni e prodotti palestinesi all’estero. Per il Cogat la misura è una risposta alla decisione palestinese dell’ottobre scorso di bloccare le importazioni di vitelli da Israele. Un boicottaggio, aggiungono, che ha “gravemente danneggiato gli allevatori di bestiame”. 

Il ministro palestinese dell’Agricoltura Reyad Attari afferma che il blocco imposto da Israele “viola tutti gli accordi” fra i due fronti e costituisce una “azione molto pericolosa”. Il Cogat risponde di essere pronto a ritirarla “nel momento in cui l’Autorità palestinese ritira la decisione dannosa per il commercio di bestiame con Israele e per il libero mercato”. 

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