07/03/2007, 00.00
AFGHANISTAN
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Giornalista rapito, se è nelle mani dell’esercito talebano il rischio è “alto”

Ancora non vi è conferma “ufficiale” circa il sequestro dell’inviato italiano e dei suoi due interpreti afghani; ma in ambienti militari e diplomatici l’allerta è alta: se processati come spie e ritenuti colpevoli, non ci sarà campo per le trattative di rilascio.
Kabul (AsiaNews) – È “alto il rischio” che corrono il giornalista italiano, Daniele Mastrogiacomo, e i suoi due interpreti afghani, catturati - sembra - delle forze militari talebane nella provincia meridionale di Helmand, perché sospettati di essere spie britanniche. “Se processati e ritenuti colpevoli, come hanno annunciato i loro presunti rapitori, per loro non c’è scampo”. Sono le voci che circolano in ambienti militari a Kabul, mentre si attendono conferme ufficiali sulla vicenda.
 
Con l’inviato del quotidiano italiano “La Repubblica” si erano persi i contatti dal 4 marzo scorso; fino a quando ieri Qari Mohammed Yousuf, portavoce dei guerriglieri capeggiati dal mullah Dadullah, comandante delle province sud-occidentali, ha rivendicato il rapimento da parte dei suoi uomini. “Pensiamo che lavori per gli inglesi - ha aggiunto - lo stiamo interrogando”.
L’ambasciatore italiano in Afghanistan ha comunque specificato che al momento non esistono “rivendicazioni ufficiali”. E aggiunge: “Non siamo stati contattati da nessuno per una richiesta di riscatto o altro”. Stessa linea quella di Kabul: “Nessuno ci ha contattato riguardo a un giornalista scomparso - ha detto il portavoce del governo afghano - la nostra polizia non era informata sul fatto che un giornalista viaggiasse nel sud”.
 
Dal canto suo il ministro italiano degli Esteri, Massimo D’Alema, ha la “sensazione” che Mastrogiacomo “sia stato catturato non da un gruppo di sbandati, ma della struttura militare dei talebani”. Esperti del Paese riferiscono ad AsiaNews che “una volta arrestati dai soldati con il turbante, scatta la legge marziale e se giudicati colpevoli gli ostaggi non avranno scampo; in questi casi diventa quasi impossibile trovare campo per le trattative di rilascio”.
 
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