25/01/2013, 00.00
EGITTO
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Giovane leader egiziano: L'Occidente sostenga la nostra lotta contro gli islamisti

Per il secondo anniversario della Rivoluzione dei gelsomini, milioni di giovani manifestano oggi in tutto il Paese contro il governo di Fratelli Musulmani e salafiti. Dalla caduta di Mubarak nulla è cambiato. Per Nagui Damian, giovane leader copto, la popolazione è pronta a tutto pur di far sentire la propria voce. Si temono scontri, anche violenti, con le forze dell'ordine.

Il Cairo (AsiaNews) - "I Paesi occidentali devono sostenere le nostre richieste e la nostra lotta contro gli islamisti. I Fratelli Musulmani non hanno a cuore il bene comune, ma desiderano solo il potere. Oggi, milioni di egiziani manifesteranno per tutto il Paese per dimostrare al mondo che la rivoluzione dei Gelsomini è viva e non è terminata con la caduta di Mubarak". È l'appello di Nagui Damian, giovane copto cattolico fra i leader della Rivoluzione, che descrive ad AsiaNews il clima di tensione che sta vivendo il Paese. "La popolazione - afferma - desidera un reale cambiamento democratico del Paese ed è disposta a tutto pur di ottenerlo. Temiamo scontri, anche violenti, con la polizia". Per il giovane non bastano delle votazioni e due referendum caratterizzate da brogli e discriminazioni per fare dell'Egitto un Paese democratico.  

Da ieri sera, migliaia di persone affollano piazza Tahrir al Cairo e a Heliopolis sede del palazzo presidenziale. Altre manifestazioni sono previste nei quartieri di Helwan, Shubra, al-Zawaya, Imbaba e Mostafa Mahmoud square. Nagui Damian sottolinea che grandi manifestazioni si terranno ad Alessandria, Assuit, Port Saud, Suez, Sharqiya, Kafr al-Sheikh. Per evitare ulteriori tensioni, Fratelli Musulmani e salafiti diserteranno i cortei. Con una mossa dal sapore populista, essi hanno organizzato una campagna per la promozione della salute, offrendo in tutti gli ospedali una settimana di controlli sanitari gratuiti.

Il giovane copto racconta che gli islamisti sono coscienti della perdita di consensi fra la popolazione. "In due anni - spiega - le nostre richieste sono rimaste inascoltate. Sui media gli islamisti dipingono l'Egitto come un Paese democratico, ma in realtà zittiscono chiunque osi criticarli". Nagui Damian cita come esempio il caso della costituzione basata sulla sharia, approvata con un "finto" referendum, vinto grazie alla propaganda degli imam nelle moschee delle aree rurali, dove oltre il 50% della popolazione è analfabeta. "Gli islamisti hanno paura della cultura, per questo tentano di screditare i giovani della Rivoluzione. Essi hanno volutamente nascosto il reale testo della Costituzione, che a tutt'oggi è introvabile nelle librerie e nelle biblioteche. Chi desidera acquistare il documento deve accontentarsi di testi non ufficiali, stampati senza il timbro del governo".  Secondo il giovane questo è uno dei tanti esempi del mal governo dei Fratelli Musulmani. Essi vogliono accontentare tutti: "I processi ai responsabili dei massacri di Maspero e Mohammed Mahmoud street sono fermi. Nessuno dei sospettati, in gran parte militari, è stato condannato. I salafiti che attaccano i villaggi cristiani nell'Alto Egitto restano impuniti".  

Nagui Damian chiede alle democrazie occidentali di non allentare l'interesse e il sostegno alle migliaia di giovani egiziani disposti a sacrificare la propria vita per un Paese rispettoso dei diritti umani, libertà religiosa e attento ai bisogni di tutta la popolazione. "L'occidente - afferma - crede a un processo di cambiamento che non corrisponde alla realtà. I discorsi di Morsi sulla collaborazione con l'opposizione sono pura propaganda e servono soprattutto per ingannare Europa e Stati Uniti e ottenere i loro finanziamenti". (S.C.)

 

 

 

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