01/06/2012, 00.00
SRI LANKA
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Giovani buddisti e indù dello Sri Lanka: nell'amore di Gesù abbiamo trovato la nostra vita

di Melani Manel Perera
Suor Augustine, delle suore di Nostra Signora della carità del Buon Pastore a Nayakakanda, dirige un corso di catechismo. In un anno, ha portato al battesimo 66 persone. Adesso, accompagna sei ragazze e ragazzi, spinti alla conversione per amore o problemi di saluti: "Qualunque siano le vostre motivazioni, se siete qui è perché Dio lo vuole".

Wattala (AsiaNews) - Udeni Damayanthi, 28 anni, è una ragazza buddista del distretto di Pollonnaruwa (Northern Province, Sri Lanka) che vuole diventare cattolica. Dieci anni fa si è trasferita dal piccolo villaggio di Medirigiriya a Wattala (Western Province) per lavorare. Qui, ha fatto amicizia con diversi cattolici. Nello stesso periodo, sua madre si è ammalata in modo grave. "È attraverso la malattia di mia madre - racconta ad AsiaNews - che ho sperimentato per la prima volta l'amore di Gesù". Insieme ai suoi amici ha iniziato ad andare in chiesa e a pregare per la salute di sua madre. Sette anni fa, la donna guarisce, e Udeni ha continuato a interessarsi a Dio e alla preghiera. Il suo bisogno di conversione, alimentato anche dal fidanzamento con un ragazzo cattolico, ha trovato risposta in suor Augustine, che dirige un corso di catechismo nel convento dell'Ave Maria delle suore di Nostra Signora della carità del Buon Pastore a Nayakakanda. Insieme a Udeni, altri cinque uomini e donne hanno iniziato il cammino di catechesi.

Il corso è iniziato un anno e mezzo fa. Da allora, spiega ad AsiaNews la religiosa, "ho accompagnato 66 persone nel loro cammino di fede, culminato con il battesimo". Nel loro primo incontro, suor Augustine ha salutato il nuovo gruppo ricordando loro che "ogni cosa, accade secondo il piano di Dio. Se siete qui, è perché il Signore vuole che diventiate suoi figli e figlie. E che attraverso di voi, altri possano conoscere e sperimentare una vita cristiana".

Non tutti i membri di questo gruppo hanno storie positive come quella di Udeni. È il caso di Devi Rodrigo, che frequenta la catechesi insieme alla figlia Kasumi, 13 anni. Il marito è un nullafacente, che non si prende cura della sua famiglia. "Nella nostra miserabile vita - racconta la donna -, solo Gesù ci sta vicino e ci accompagna; nessun altro può aiutarci a mantenere le nostre menti lucide, anche quando dobbiamo affrontare gravi problemi". Devi ha trovato un grande sostegno in alcuni sacerdoti e suore cattoliche: "Con loro, ho capito il valore della vita cristiana. Per questo voglio convertirmi".

In altri casi, una spinta alla conversione è il matrimonio con un ragazzo o una ragazza cristiani. È così per Kobiga, una tamil indù, e Jegan, un tamil cattolico. "Insieme a lui - racconta Kobiga - ho conosciuto un modo di vivere diverso, bello. Sono felice, e per questo voglio diventare anch'io cattolica". Jegan, che lavora al Forts Authority di Colombo, ha deciso di accompagnare la sua ragazza al corso di catechismo: "La mia famiglia è indù, ma da piccolo ho iniziato ad andare in chiesa, a partecipare alle attività che organizzavano, e mi sono convertito. Da quel momento, la mia è stata ed è davvero una vita benedetta dal Signore. Però, mi sento ancora immaturo nella mia fede, e per questo ho deciso di seguire questo cammino". 

 

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