26/04/2006, 00.00
Giappone
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Giovani giapponesi in pellegrinaggio verso le radici del cattolicesimo nazionale

Un gruppo di giovani della capitale ha deciso di "passare più tempo insieme, alla ricerca delle radici del cristianesimo nel Paese". Il primo viaggio è stato dedicato alla nascita del cattolicesimo in Giappone ed al martirio.

Tokyo (AsiaNews/Jcn) – Un gruppo di giovani cattolici giapponesi ha deciso di "cercare le radici del cristianesimo nel Paese" con degli incontri e dei pellegrinaggi sul suolo nazionale. La prima esperienza di questo gruppo è stata un pellegrinaggio organizzato dal centro giovanile Shinsei Kaikan di Tokyo, organizzato "per capire meglio l'origine del cattolicesimo giapponese ed il martirio dei suoi primi esponenti".

Shibata Yoko, parrocchiana di 23 anni della chiesa di Shizuoka, ha "partecipato con gioia al viaggio" perché il martirio "è stato sempre un grande dubbio, sin dai giorni del liceo". E' iniziato tutto quando ha letto Silence, una novella di Endo Shusaku, che tratta la persecuzione dei cristiani in Giappone. "Non importa quanto ci pensassi, non riuscivo a capire la forza morale e la gioia che ha caratterizzato i martiri giapponesi. Sentivo la necessità di studiare i fatti storici, uno per uno".

Shibata e quattro amici, insieme a due sacerdoti, hanno deciso di dedicare due settimane di marzo al viaggio che ha toccato Kyoto, Hiroshima, Yamaguchi, Shizuoka e Nagasaki. Qui hanno ricordato la vita dei 26 martiri giapponesi [paragonati da Giovanni Paolo II ai "primi martiri della cristianità per la forza della loro fede ndr] e visitato il luogo dove hanno vissuto i Kirishitan [i primi giapponesi convertiti al cristianesimo, fra il XV ed il XVI secolo ndr].

Mana Ide, parrocchiana di 21 anni della chiesa di Saku, è rimasta invece "molto colpita" dal Museo del materiale storico di Yamaguchi, dove ha trovato una lettera scritta da un missionario morto martire. "Quell'uomo – dice - ha scritto ad un suo caro che rischiava di morire martire, ed ha definito questa possibilità 'magnifica': non ha espresso alcuna paura. Questo mi ha fatto pensare che il mio modo di amare Dio non è diverso dal suo, ma che esprimiamo la nostra fede in maniera diversa".

Alla fine di questa esperienza Toshiro Ogaki, uno dei pellegrini, ha proposto di "passare più tempo insieme alla ricerca delle radici del cristianesimo nel nostro Paese. Come abbiamo fatto per il martirio, dobbiamo cercare di capire di più la Chiesa giapponese".

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