07/06/2012, 00.00
RUSSIA
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Giro di vite sulle manifestazioni, alla vigilia di nuovo corteo anti-Putin

di Nina Achmatova
Dopo il sì della Duma, anche il Senato russo approva il ddl che inasprisce le sanzioni a chi partecipa a dimostrazioni non autorizzate. I cittadini rischiano di dover pagare fino a 7mila euro. Per diventare legge manca solo la firma del presidente.

Mosca (AsiaNews) - Aspetta solo la firma del presidente Vladimir Putin per entrare in vigore il controverso disegno di legge che aumenta in modo esponenziale le sanzioni previste per chi partecipa a manifestazioni non autorizzate. Secondo i difensori dei diritti umani, il testo lede il diritto a manifestare liberamente, stabilito nella Costituzione federale.

Il controverso ddl ha ricevuto ieri, 6 giugno, il via libera del Consiglio della Federazione, dopo l'approvazione ieri alla Duma, al termine di un inedito dibattito durato 11 ore. Era dagli anni '90 ai tempi di Eltsin - il cui parlamento è ricordato come il più riottoso della Russia moderna - che non si assisteva a una seduta così movimentata, con l'opposizione che ha presentato una pioggia di emendamenti al documento proposto dal partito di maggioranza Russia Unita.

Per chi partecipa a manifestazioni non autorizzate, le nuove regole aumentano del 200% le precedenti sanzioni: si può arrivare a pagare un  massimo di 300mila rubli (7mila euro) per i singoli,  600mila rubli per i funzionari pubblici (14mila euro) e un milione di rubli (23mila euro) per i soggetti giuridici. Per incorrere nelle multe, non serve avere "evidenti simboli politici" ma sarà sufficiente "essere in massa contemporaneamente" in un determinato luogo. Precisazione, che mirerebbe ad ostacolare anche le più creative forme di protesta messe in scena dall'opposizione negli ultimi mesi, come le passeggiate per le vie del centro o i sit-in nei parchi sfoggiando solo nastrini bianchi, emblema della protesta.

Ora per diventare legge, il testo aspetta la firma di Putin. Il capo del Consiglio federale per i diritti umani, Mikhail Fedotov, ha già annunciato che chiederà al capo del Cremlino di porre il veto al documento, considerato contrario all'articolo 31 della Costituzione, in cui si garantisce il diritto alla libertà di manifestare. Critiche alla nuova legge sono arrivate, oltre che dalle forze politiche dell'opposizione russa, anche da organizzazioni come Human Rights Watch e dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha annunciato che il presidente "ascolterà tutte le voci" prima di prendere la sua decisione. Ma le speranze che il ddl possa essere respinto sono davvero poche: due giorni fa, lo stesso Putin si è dichiarato favorevole all'iniziativa, che - a suo dire -uniformerebbe la Russia alla legislazione in materia già vigente in Europa.

Se non ci saranno ostacoli, la legge potrebbe entrare in vigore già il 10 giugno, alla vigilia della prossima grande manifestazione anti-governativa convocata dall'opposizione a Mosca. Si tratta di un tempo record, fanno notare alcuni parlamentari interpellati dai media russi. "Nel passato recente - ricorda la senatrice Ljudmila Narusova - abbiamo votato con tale celerità solo per l'ingresso in guerra" contro la Georgia nel 2008.

 

 

 

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