06/10/2021, 08.56
EMIRATI ARABI UNITI
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Gli Emirati guardano allo spazio per rilanciare ricerca e occupazione (giovanile)

Per il 2028 prevista una missione che punterà a Venere e a un asteroide nella cintura fra Marte e Giove. Un viaggio di 3,6 miliardi di km, che si concluderà nel 2033. Obiettivi e strumenti saranno approfonditi il prossimo anno. Emiro di Dubai: Ogni progresso nello spazio è una “opportunità per i giovani” sulla Terra. 

Dubai (AsiaNews/Agenzie) - Inaugurato da poco Expo2020 Dubai con uno sguardo rivolto al futuro, alla tolleranza e alla sostenibilità, gli Emirati Arabi Uniti (Eau) rilanciano con un progetto spaziale che punta ai pianeti del sistema solare. Ieri, infatti, le autorità del Paese del Golfo hanno presentato un piano di esplorazione spaziale che punta a raggiungere Venere entro la fine del decennio. E anche oltre, perché la sua corsa dovrebbe finire con l’atterraggio di un asteroide che si trova lungo una cintura di corpi celesti fra Marte e Giove. 

Secondo tecnici ed esperti ci vorranno circa sette anni per costruire la navicella spaziale, con il lancio pianificato al momento per il 2028. Il veicolo compirà un’orbita attorno a Venere, poi alla Terra, utilizzando la tecnica della cosiddetta fionda gravitazionale per raggiungere entro il 2030 la fascia di asteroidi. Di questi egli ne dovrebbe osservare e studiare almeno sette, per poi atterrare su un asteroide a 560 milioni di chilometri dalla Terra nel 2033.

Nel 2020 gli Emirati avevano già promosso una missione spaziale, con obiettivo Marte. La prossima, che sarà sviluppata dal Laboratorio di fisica atmosferica e spaziale dell’università del Colorado, compirà un viaggio di 3,6 miliardi di km, sette volte più lungo di quello della sonda Hope degli Emirati che ha raggiunto il pianeta rosso nel febbraio 2021, seconda nazione al mondo a raggiungere con successo l’orbita al primo tentativo dopo l’India.

Gli obiettivi scientifici della missione e gli strumenti presenti a bordo saranno annunciati a metà del 2022. Tuttavia, come spiega Sarah Al Amiri, presidente dell’Agenzia spaziale Eau, la filosofia alla base del progetto è “chiara: accelerare lo sviluppo dell’innovazione e delle imprese basate sulla conoscenza”. E questo, prosegue, richiede “salti nell’immaginazione, nella fede e nel perseguimento di obiettivi che vanno oltre prudenza e metodo”. 

Sul progetto è intervenuto anche lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, vicepresidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e sovrano di Dubai, il quale sottolinea che “oggi stiamo investendo nelle generazioni a venire”. “Con ogni nuovo progresso che facciamo nello spazio - ha concluso - creiamo opportunità per i giovani qui sulla Terra”. 

Gli Emirati sono già famosi per i molti progetti avveniristici e da Guinness dei primati: la nazione del Golfo ospita infatti l’edificio più alto al mondo, la piscina per immersioni più profonda, il più vasto centro commerciale e un elenco pressoché infinito di obiettivi da record promossi per farne progredire l’immagine a livello internazionale (e mantenere il predominio su Riyadh), aumentando il grado di innovazione scientifica e tecnologica.

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