20/01/2006, 00.00
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Gli sciiti vincono le elezioni irachene, ma non hanno la maggioranza assoluta

Il partito che fa riferimento al grande ayatollah Al-Sistani avrà 128 dei 275 seggi. Ai sunniti 55 seggi e 53 ai curdi. Solo 25 per il partito "laico" di Allawi.

Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - Vittoria prevista del blocco sciita alle elezioni irachene, secondo i risultati ufficiali delle elezioni del 15 dicembre, resi noti oggi, ma il partito che fa riferimento al grande ayatollah Al-Sistani non ha ottenuto la maggioranza assoluta. Secondo i dati ufficiali, infatti,  l'Alleanza irachena unificata, la lista degli sciiti conservatori ha avuto 128 dei 275 seggi del nuovo parlamento; al secondo posto si è collocata, con 53 seggi, la coalizione curda, finora alleata degli sciiti, composta dal Partito democratico del Kurdistan (Pdk) di Massud Barzani e dall'Unione patriottica curda (Puk) dell'attuale presidente iracheno pro-tempore, Jalal Talabani. Altri cinque seggi sono andati all' Unione islamica del Kurdistan.

I sunniti, alla loro prima vera partecipazione elettorale saranno rappresentati in parlamento dal Fronte per l' Accordo iracheno, guidato da Adnan al-Dulaimy (ne fanno parte il Partito islamico iracheno, il Congresso del popolo e parte del Consiglio nazionale per il dialogo), che ha raccolto 44 seggi. Al gruppo sunnita si possono aggiungere gli 11 seggi del Fronte nazionale del dialogo di Salih Al Mutlaq. Altri 25 seggi sono stati assegnati alla Lista irachena nazionale dell' ex premier sciita, ma laico, Iyad Allawi, che ha raccolto non soltanto sciiti ma anche sunniti, i democratici indipendenti di Adnan Pachachi e gruppi di natura tribale.

I partiti hanno due giorni di tempo per fare ricorso prima che i risultati siano considerati definitivi. Denunce di irregolarità e brogli sono stati denunciati dai partiti sunniti sin dal giorno delle elezioni. La  Commissione internazionale di controllo ha confermato l'esistenza di irregolarità, ma ha negato che siano tali da dove far ripetere le elezioni, come pure era stato richiesto, o da prendere provvedimenti punitivi nei confronti di coloro che se ne sono resi responsabili.

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