20/05/2019, 08.44
CINA-USA
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Google contro Huawei

di Wang Zhicheng

Il gigante della rete bloccherà updates del sistema operativo Android e l’accesso alle app come Google Play, Gmail e YouTube.  Possibili conseguenze per le vendite in Europa. Trump ha bloccato il commercio con compagnie che minano la sicurezza nazionale. I rischi per Huawei  sono simili a quelli della ZTE.

Pechino (AsiaNews) – Da ieri, il gigante della rete, Google, ha deciso di bloccare alcuni updates (aggiornamenti) per i telefoni Huawei, con possibili danni allo sviluppo del gigante tecnologico cinese.

La mossa, espressa in una dichiarazione ieri, segue la decisione del presidente Usa Donald Trump di aggiungere Huawei in una lista di compagnie con cui gli americani non possono commerciare se non avendo uno speciale permesso.

A causa della scelta di Google, tutti gli smartphone della compagnia cinese perderanno accesso agli updates del sistema operativo Android. Inoltre, tutte le nuove versioni degli smartphone di Huawei perderanno l’accesso a popolari app quali Google Play, Gmail e YouTube.

Finora non vi è stato nessun commento da parte della compagnia cinese, ma alcuni esperti tendono a sminuire l’impatto di questo ostacolo in Cina: nel Paese, molte app di Google sono già bloccati dalla censura. Ma all’esterno della Cina, e soprattutto in Europa, è probabile che ciò riduca la vendita die nuovi smarphone Huawei.

Più grave è invece la decisione di Trump, che riduce quasi a zero la possibilità per Huawei di procurarsi componenti necessari per la sua tecnologia. Il 36% dei componenti di Huawei viene dagli Usa, il cui bando potrebbe essere seguito da Taiwan – che offre l’11% e dal Giappone, con il 12% dei componenti. Trump ha anche dato ordine per proibire l’uso di strumenti di telecomunicazione da compagnie che sono sospettate di essere una minaccia alla sicurezza nazionale. Sebbene l’ordine non citi la Huawei, o altra compagnia cinese, esso mira proprio ad essa, accusata di essere al servizio della sicurezza cinese.

La Huawei ha dichiarato che potrà fare a meno dei componenti Usa e perfino del sistema operativo Android, avendo sviluppato negli scorsi anni alcuni progetti in proprio. Ma diversi esperti in campo tecnologico dubitano che essa possa fare a meno dell’aiuto Usa.

Lo scorso anno, la ZTE, un’altra compagnia cinese di telecomunicazioni, ha subito lo stesso trattamento che oggi viene applicato alla Huawei. La mossa americana ha portato alla chiusura temporanea di molte sue operazioni e a un crollo delle sue azioni in borsa. La ZTE era stata accusata di aver violato l’embargo Usa per la vendita di strumenti tecnologici in Iran. Il bando è stato tolto solo dopo che la ZTE ha accettato di pagare una multa di un miliardo di dollari.

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