25/11/2015, 00.00
CINA
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Governo del Xinjiang: alcuni nel Partito sostengono i terroristi uighuri

È l’accusa di Xu Hairong, capo del dipartimento anti-corruzione, certo che alcuni quadri comunisti “prendono parte ai violenti attacchi terroristici” nella regione a statuto speciale, per mantenere vantaggi economici. “Alcuni ufficiali del Partito non credono nel marxismo ma in fantasmi”. Negli ultimi due mesi sono aumentati gli scontri fra Pechino e la minoranza musulmana. La polizia ha ucciso più di 40 “terroristi” in una settimana.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Alcuni membri del Partito comunista avrebbero appoggiato gli attacchi terroristici avvenuti negli ultimi mesi nello Xinjiang, regione a statuto speciale nel nord-ovest della Cina. È l’accusa di Xu Hairong, capo del dipartimento anti-corruzione della regione, secondo il quale alcuni quadri politici dello Xinjiang hanno convenienza ad infiammare gli scontri fra i separatisti uighuri e il governo di Pechino, per mantenere i vantaggi derivanti dallo statuto speciale.

Parlando all’agenzia statale China Dicipline Inspection News, Xu ha affermato: “Alcuni quadri comunisti…addirittura sostengono o prendono parte ai violenti attacchi terroristici”, e ha aggiunto che essi “sono stati vacillanti sull’importante questione di opporre l’anti-separatismo per mantenere l’unità etnica”. Xu non ha fornito ulteriori dettagli sulla vicenda.

Gli uighuri, etnia musulmana e turcofona maggioritaria nel Xinjiang, chiedono a Pechino autonomia culturale e religiosa. Il governo centrale cinese, però, ha chiarito in più occasioni di voler sconfiggere “a ogni costo” i “tre mali” che affliggono il Xinjiang: terrorismo, separatismo ed estremismo religioso. Spesso nella regione le tensioni etniche sfociano in episodi di violenza. Il 18 settembre scorso, alcuni ribelli uighuri hanno assalito una miniera di carbone facendo 50 vittime. Il 18 novembre, le Pechino ha annunciato di aver identificato ed eliminato i responsabili dell’attacco e le loro famiglie, in tutto 17 persone. È di pochi giorni fa la notizia che la polizia cinese ha ucciso altri 28 membri di un “gruppo terrorista” uighuro.

Il Partito comunista, ateo, vieta ad ogni suo membro l’appartenenza ad una religione. Questo vale anche per gli uighuri, ai quali viene proibita ogni dimostrazione pubblica della propria fede. Scuole e uffici del Partito cercano ogni anno di reprimere il festeggiamento del Ramadam. Secondo Xu Hairong, alcuni ufficiali persistono nelle loro credenze nonostante il bando: “Alcuni sono indecisi nei loro ideali, confusi nelle loro credenze. Non credono nel marxismo-leninismo ma in fantasmi, e mancano di fedeltà al Partito”.

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