05/03/2010, 00.00
FILIPPINE
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Governo filippino “diffonde” il preservativo anche in televisioni, radio e giornali

di Santosh Digal
Vescovi e cattolici condannano l’iniziativa del Dipartimento di salute (Doh) e accusano il governo di utilizzare le tasse dei cittadini per campagne che vanno contro la morale. Ex direttrice del Doh: il preservativo non fa evitare le gravidanze e non protegge dai contagi.

Manila (AsiaNews) – Il governo filippino allarga a tv, radio, giornali e luoghi pubblici la campagna sull’uso di preservativo e contraccettivi per fermare l’Aids., mentre prosegue la distribuzione gratis di condom nei quartieri di Manila. In questi giorni Chiesa e cattolici hanno chiesto l’interruzione dell’iniziativa, realizzata con soldi pubblici. Vescovi e organizzazioni pro-life avvertono sui rischi di una tale campagna sulle coscienze dei giovani e sponsorizzano il ruolo dei genitori nella formazione morale e sessuale dei propri figli.   

“Le risorse disponibili dovrebbero essere canalizzate per soddisfare i bisogni primari come cibo, medicine educazione e lavoro – afferma mons. Nereo Odchimar, presidente della Conferenza episcopale filippina – per di più, è ingiusto che le tasse dei cittadini, incluse quelle dei cattolici, vengano utilizzate per iniziative che vanno contro la morale”. Il prelato aggiunge che il messaggio “commerciale” promosso dal Dipartimento di salute (Doh) non solo colpisce valori morali come la famiglia, ma confonde le coscienze dei giovani e indebolisce il loro futuro di genitori. Egli invita il governo a promuovere la castità e la fedeltà come metodi più efficaci nella lotta all’Aids.

“La distribuzione gratis di preservativi – afferma Ariel Valencia, direttore del Doh nella regione di West Visayas -  è solo un mezzo di una campagna che ha lo scopo di responsabilizzare la gente sulla prevenzione di Aids e Hiv”. In questi giorni i responsabili del Doh hanno sottolineato che le pubblicità non hanno alcuna intenzione di promuovere né il sesso libero, né l’utilizzo di contraccettivi, ma vogliono invece diffondere un comportamento sessuale responsabile.

Ligaya Acosta, medico direttrice del Human Right International e per 28 anni impiegata nel Doh, afferma: “Il preservativo protegge dall’Aids solo nel 35% dei casi e il suo utilizzo prolungato non fa che aumentare il rischio di contagio. Noi condanniamo il Doh per la sua campagna, soprattutto perché i suoi responsabili conoscono le ricerche scientifiche che dicono che il preservativo non limita i casi di gravidanza e non protegge dai contagi”.  La Acosta cita il caso della Thailandia, Paese dove i casi di Aids sono passati 112 nel 1987 a 1,3 milioni nel 2009, nonostante l’aumento del 100% della distribuzione di condom tra la popolazione.

“La miglior via per evitare la trasmissione delle malattie sessuali – continua – è l’astineza e la fedeltà nel matrimonio”.

Da anni Chiesa e organizzazioni pro-life sponsorizzano nelle scuole il Natural Family Program, che mira a diffondere informazioni sui rischi del sesso libero e dell’utilizzo di contraccettivi, e  sponsorizza invece una vita sessuale responsabile e cosciente basata sui valori del cristianesimo. Nel 2009 sono stati registrati nelle Filippine 629 nuovi casi di Aids su 88 milioni di abitanti. Nonostante la tendenza sia in aumento rispetto al 2008,  il Paese conta uno dei più bassi tassi di contagio dell’Asia. Nel 2008 il Paese ha registrato circa 9 mila infettati (0,1% della popolazione) e 308 decessi.   

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