31/03/2008, 00.00
VIETNAM
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Hanoi blocca lo sviluppo delle donne e delle minoranze etniche

di Nguyen Hung
Rappresentanti delle Ong vietnamite puntano il dito contro l’esecutivo, che non mantiene i suoi propositi di sviluppo delle etnie, e contro i governi locali che non permettono ai volontari di aiutare chi vive in povertà. I fondi destinati allo sviluppo rurale finiscono nelle tasche dei politici.
Hanoi (AsiaNews) – La povertà, la discriminazione sociale ma soprattutto l’atteggiamento del governo impediscono alle minoranze etniche – ed in particolar modo alle donne – di sviluppare le proprie potenzialità ed uscire così dalla povertà cui sembrano condannate. E’ l’accusa lanciata durante un incontro fra organizzazioni non governative che si occupano di problemi sociali in Vietnam, che si è svolto nei giorni scorsi ad Hanoi.
 
Il Paese ospita 54 etnie e gruppi razziali: i Kinh rappresentano l’85 % della popolazione, il gruppo dominante. Le altre 53 etnie sono confinate nella aree rurali del Paese, dove vivono di agricoltura. Purtroppo, le politiche economiche del governo non sembrano voler aiutare il loro sviluppo, che rimane fermo a quello di 50 anni fa.
 
Un partecipante all’incontro afferma che secondo i proclami pubblici del governo vietnamita, “la maggiore preoccupazione dell’esecutivo è quella di poter migliorare lo sviluppo umano, la tradizione culturale, la moralità e le politiche sociali delle minoranze, dei disabili e dei poveri. Purtroppo, questi propositi rimangono sulla carta”.
 
Uno dei relatori, Dung, denuncia ad AsiaNews: “Se vogliamo lavorare con le minoranze, anche soltanto con i bambini, siamo visti con sospetto dai governi locali. Questi pensano che pratichiamo attività religiose o politiche con i ragazzi, e quindi ci ostacolano in ogni modo. Preferiscono lasciare la strada libera per le organizzazioni governative, che non hanno mezzi, né capacità per occuparsi della situazione”.
 
Inoltre, prosegue, “è devastante il modo in cui vengono gestiti i fondi stanziati dallo Stato per le attività educative. Molti, moltissimi soldi finiscono nelle tasche dei dirigenti di queste organizzazioni governative, che dimenticano lo scopo per cui li hanno ricevuti. Quindi, se vogliono aiutare le minoranze, potrebbero almeno lasciare che altri gruppi facciano il loro lavoro”.
 
Una volontaria, Huong, conclude: “Le popolazioni locali sono veramente molto povere, e questo deriva da diverse ragioni. Fra tutte, la struttura sociale che discrimina le etnie e le costringe all’ignoranza ed alla povertà. Se il governo vuole risolvere il problema della povertà deve prendersi cura dei poveri, ma soprattutto deve aiutarli a sviluppare le loro potenzialità”.
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