12/09/2004, 00.00
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Hong Kong, affluenza record alle urne: oltre 1,5 milioni

Mons. Zen: Un'alta percentuale di affluenza è una vittoria per la democrazia.

Hong Kong (AsiaNews) – La gente di Hong Kong è andata in massa alle urne per eleggere in modo diretto almeno una parte del suo mini-parlamento.  A un'ora dalla chiusura dei seggi aveva votato oltre il 48.9%. Nelle elezioni del 2000 avevano votato il 43,7% e in quelle del 1998 il 53,29%. In assoluto, il numero dei votanti è stato un record. Sempre a un'ora dalla chiusura, avevano votato oltre 1,56 milioni di persone, molto più dell'1,48 milioni delle elezioni nel 1998. Politici, intellettuali, personalità ecclesiali avevano chiesto alla popolazione di presentarsi alle urne. La grande partecipazione doveva essere un referendum a favore della democrazia, dopo che Pechino aveva escluso per Hong Kong il suffragio universale e l'elezione diretta del capo dell'esecutivo (scelto sempre da Pechino).

La grande affluenza è la dimostrazione che la popolazione del territorio – famosa per interessarsi più agli affari che alla politica – è invece matura per una piena democrazia.

La massiccia partecipazione fa anche prevedere una possibile vittoria del partito democratico, spesso bollati dalla Cina come "traditori" o "piantagrane".

Un punto di verifica importante sarà vedere se Martin Lee Chu-ming ex presidente del partito democratico, verrà eletto nel collegio di Hong Kong Island. Martin Lee, cattolico, avvocato, definito "padre della democrazia ad Hong Kong" è stato oggetto di una campagna di insulti e restrizioni da parte della Cina.

Secondo gli analisti, i democratici potrebbero guadagnare 25-28 seggi dei 30 disponibili alle elezioni dirette. Gli altri 30 seggi vengono assegnati attraverso elezioni nelle diverse corporazioni del commercio, turismo, giuristi, ecc. È difficile che i democratici possano vincere qualche posto fra le corporazioni, anche se ne basterebbero solo 5 per riuscire a prendere la maggioranza al parlamento (Legco), indebolendo il governatore Tung Chee-hwa, sempre molto criticato per gli insuccessi economici e politici del territorio e per la sua totale sottomissione a Pechino.

Quest'oggi in tutte le parrocchie di Hong Kong si è pregato per una buona riuscita delle elezioni, per i futuri parlamentari e per il benessere del territorio e della Cina.

Ad un incontro di preghiera tenutosi sabato sera nella Rosary Church, mons. Joseph Zen Ze-kiun ha chiesto a tutti i fedeli di andare a votare. Il vescovo è un deciso sostenitore del suffragio universale: "Un'alta percentuale di affluenza -  ha detto - significa una vittoria per la democrazia".

Mgr Zen ha ricordato che andare a votare è un dovere civile, che bisogna vincere la percezione che il futuro "è nebbioso". Egli ha ricordato i cattivi risultati del governo negli ultimi anni (l'esclusione del diritto di asilo ai figli dei cinesi naturalizzati ad Hong Kong, la diminuzione dei salari alle domestiche filippine, i tentativi di introdurre una legge antisedizione liberticida,…). Ma ha anche detto che la provvidenza di Dio aiuta a non avere alcun timore o dubbio anche nella nebbia.

Le urne si sono chiuse alle 10.30 della sera. (WK)

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