22/10/2007, 00.00
CINA
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Hu Jintao consolida il potere al termine del 17° Congresso

Nel Politburo entrano membri della Quinta generazione e si rafforza la linea di Hu anche nel Comitato centrale. Ma la cricca di Shanghai e altre correnti conservano posti di potere. La “religione” citata negli emendamenti della costituzione.

Pechino (AsiaNews) – Il nuovo Politburo, che guiderà la Cina per i prossimi 5 anni, è stato presentato all’applauso dei membri del Congresso e della stampa. La sua composizione (9 membri permanenti; 16 a rotazione), come quella del Comitato centrale (204 membri a pieno titolo; 167 a rotazione) mostra che nel Partito comunista cinese (Pcc) i fedeli di Hu Jintao sono in aumento, anche se non hanno la totalità dei seggi.

Nel nuovo Comitato permanente del Politburo sono stati inseriti le due giovani stelle del Partito: Li Keqiang, 52 anni, segretario del Liaoning, fedelissimo di Hu; Xi Jinping, 54 anni, nuovo segretario di Shanghai. Entrambi fanno parte della Quinta generazione del Pcc ed è molto probabile che la successione a Hu Jintao - rieletto segretario generale fino al 2012 -  si giocherà fra questi due.

Neo-eletti sono pure He Guoqiang, capo dell’organizzazione del Partito e della lotta alla corruzione; Zhou Yongkang, ministro della Pubblica sicurezza. Per far loro posto, sono usciti dal comando – per ragioni di età – il vice-presidente Zeng Qinghong, insieme a Luo Gan e Wu Guanzhen. Un altro posto era rimasto libero la scorsa estate dopo la morte di Huang Ju.

Fra i membri rieletti vi sono il premier Wen Jiabao, Wu Bangguo (presidente del parlamento), Jia Qinglin (presidente dell’Assemblea consultiva) e Li Changchun (capo della Propaganda). Gli ultimi 3 sono considerati ancora legati alla “cricca di Shanghai” e all’ex presidente Jiang Zemin. La presenza di Jia Qinling, un protetto di Jiang, molto discusso per il suo essere implicato in maggiori scandali economici, mostra il limite del potere di Hu Jintao e della sua lotta alla corruzione.

Jia, 67 anni, avrebbe potuto essere dimesso per ragioni di età, come è avvenuto per Zeng (anch’egli un protetto di Jiang Zemin). Il suo mantenere il potere indica che nel Partito Hu dovrà essere attento a bilanciare e dividere il suo potere con altre posizioni.

Indicativo di questa padronanza non totale è anche un altro fatto: lo slogan di Hu sullo “sviluppo scientifico” – che cerca di bilanciare la crescita economica con un’attenzione all’agricoltura e all’ambiente - è stato accettato fra gli emendamenti nella costituzione del Pcc. Non così per l’altro suo slogan preferito, quello della “società armoniosa”, che spinge a una distribuzione della ricchezza della Cina verso le fasce povere. Ad ogni modo, l’inserimento di almeno uno dei suoi leit-motiv mostra che in 5 anni di segreteria, Hu è salito al livello di Mao, Deng e Jiang.

Anche nel Comitato centrale, i sostenitori di Hu, provenienti per la maggior parte dalla Lega giovanile del Partito, sono più della metà, con il 30% al di sotto dei 57anni. Si vocifera che 221 membri hanno concorso per occupare 204 posti (membri a pieno titolo), innalzando la “democraticità” del Partito all’8% (al precedente Congresso era il 5%), lontana dalla richiesta di molti a rendere tutte le cariche pienamente elettive, per bloccare la corruzione dei membri. Fra i nuovi membri del Comitato centrale vi sono anche generali dell’esercito, imprenditori e presidenti di istituti bancari. Fra i membri permanenti vi sono 13 donne; 24 fra i membri a rotazione.

Per la prima volta nella storia del Pcc, nella nuova costituzione si cita anche la religione. Si parla infatti di “rafforzare… il lavoro legato agli affari etnici e religiosi, alla luce di nuove circostanze e obiettivi”. Ma non è ben chiaro se ciò significa qualche cambiamento nella politica del Partito.

Fra la popolazione, la maggior parte della gente è disinteressata alle notizie del Congresso perchè "tanto non cambierà nulla". Ieri un anziano signore che voleva consegnare una petizione ai membri del Congresso è stato arrestato.

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