11/09/2006, 00.00
CINA
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Hunan, arsenico in un fiume avvelena l'acqua di 80 mila persone

Un'industria chimica ha scaricato illegalmente il veleno nel fiume Xinqiang. Per ora, non sono state registrate vittime. Da novembre, oltre 130 casi di inquinamento grave delle acque del Paese.

Yueyang (AsiaNews/Scmp) – Un'industria chimica ha scaricato dell'arsenico in un fiume dell'Hunan avvelenando l'acqua potabile di oltre 80mila persone. Le autorità locali, almeno fino a ieri, sostengono che non sono stati registrati casi di danni alle persone a causa del veleno nell'acqua.

Secondo la Xinhua, le autorità preposte al controllo dell'inquinamento della contea di Yueyang hanno scoperto il flusso di arsenico nel fiume Xinqiang l'8 settembre scorso durante un controllo di routine. L'acqua analizzata presentava una percentuale di arsenico dieci volte più alta del normale.

Il flusso velenoso ha raggiunto anche il lago Dongting, dove vivono animali in via d'estinzione come gli storioni cinesi ed i delfini baiji, ma per le autorità "gli animali non saranno colpiti se non in modo marginale".

L'avvelenamento da arsenico procura nausea, vomito, dolori di stomaco e convulsioni: in alcuni casi porta al coma, seguito dalla morte.

L'incidente è l'ultimo di una serie di gravi casi di inquinamento prodotto da industrie. Esso si è verificato proprio nel mezzo di una nuova campagna di repressione operata da Pechino contro quelle fabbriche che scaricano in maniera illegale i rifiuti tossici e contro i rappresentanti governativi corrotti che "chiudono un occhio" sul degrado ambientale delle loro zone.

Poco tempo fa, l'inquinamento prodotto da una fonderia di grafite del Gansu ha avvelenato più di 360 persone, fra cui 150 bambini. Gli abitanti del villaggio colpito, che si trova nella contea di Hui, accusano il governo di non aver voluto neanche coprire le loro spese mediche.

Nella provincia dell'Hunan, Peng Xiangdong – vice direttore dell'Ufficio per la protezione ambientale della contea di Yueyang – ha annunciato la chiusura da parte delle autorità di una piccola industria chimica della città di Lingxiang, che inquinava un fiume locale.

Pan Yue, vice presidente dell'Amministrazione statale per la protezione dell'ambiente, sottolinea che la Cina ha registrato oltre 130 casi di inquinamento delle acque sin dall'enorme incidente del fiume Songhua, avvenuto in novembre. Secondo Pan, le aziende hanno la responsabilità maggiore.

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