25/03/2013, 00.00
CINA – BRICS
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I Paesi emergenti pensano a una banca comune contro l’Occidente

I membri del Brics – Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa – si riuniscono a Durban per discutere la creazione di una nuova istituzione in grado di sfidare il predominio della Banca mondiale (in mano americana) e del Fondo monetario internazionale (in mano europea). Ma gli esperti avvertono: “Ancora troppo presto, devono dimostrare che sanno sopravvivere alle crisi”.

Pechino (AsiaNews) - Le nazioni emergenti del gruppo Brics potrebbero lanciare nella loro riunione annuale una nuova banca comune da contrapporre alla Banca mondiale e al Fondo monetario internazionale, considerate strutture "occidentali" che "non riflettono i cambiamenti del mondo moderno". La banca dovrebbe partire con una donazione di 10 miliardi di dollari da parte di ogni membro del gruppo che comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa.

Il progetto dovrebbe vedere la luce domani, quando si riuniranno a Durban i capi di Stato interessati. Il nuovo leader cinese Xi Jinping, "incoronato" dall'ultima Assemblea nazionale del popolo a presidente della Cina, ha scelto proprio il Sud Africa come primo impegno internazionale del suo mandato quinquennale. Secondo gli analisti, si tratta di un "segnale preciso" dell'importanza che Pechino riserva al gruppo.

Se i Paesi emergenti riusciranno a mettersi d'accordo, il monopolio degli aiuti internazionali sarà sfilato dopo 70 anni dalle mani della Banca mondiale. Secondo un accordo non scritto, il vertice della World Bank è nelle mani di un americano mentre quello del Fondo monetario internazionale è affidato a un europeo. I leader del Brics - che insieme formano il 25 % del Prodotto interno lordo mondiale e il 40 % della popolazione terrestre - ritengono questo accordo "squilibrato".

In ogni caso il progetto parte da una diminuzione rispetto ai 50 miliardi di dollari a testa previsti da un accordo stilato lo scorso anno. Inoltre ci sono diversità di vedute all'interno del gruppo sulle finalità della nuova banca. Secondo Ma Zhaoxu, del ministero cinese degli Esteri, il nuovo istituto "dovrà aiutare i Brics a sostenere i rischi finanziari e dare sostegno per lo sviluppo delle nazioni africane".

Tuttavia Oliver Stuenkel - della Fondazione Vargas di San Paolo - ritiene il progetto più una "stampella" per i Paesi emergenti: "Il Brasile cresce a tassi anemici e il Sud Africa non va molto meglio, mentre l'India è a uno stallo. I Brics devono provare al mondo che sono in grado di sopravvivere e prosperare anche in tempi economici non brillanti come questo".

La Cina ha comunque intenzione di spingere il più possibile per un accordo rapido, e la presenza di Xi Jinping ne è la prova. Il nuovo Segretario comunista ha visitato la Tanzania e oggi si recherà a Durban; prevista per la fine del viaggio anche una tappa in Congo. Sono tutti Paesi che hanno forti rapporti commerciali con la Cina, che fornisce fondi per le infrastrutture in cambio dei diritti di sfruttamento delle ricchezze energetiche.

 

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